Ricerca: stabilizzare si può e si deve

RICERCA – PROSEGUIRE IL PROCESSO DI STABILZZAZIONE
SI PUO’ E SI DEVE

In data 15 luglio scorso il Consiglio di Stato si è pronunciato, ribaltando una precedente sentenza del Tar, negando il diritto ai precari cosiddetti “misti” dell’INFN la possibilità di essere stabilizzati nell'ambito delle procedure dall'articolo 20 comma 1 del decreto legislativo 75 del 2017.

Il MIUR, nell’informare gli enti vigilati dallo stesso (peraltro nemmeno tutti) della sentenza del CdS, inviava loro una nota che sembrava mettere in discussione anche le assunzioni già effettuate del personale che aveva raggiunto i requisiti di anzianità richiesti utilizzando periodi di lavoro effettuato con contratti di lavoro flessibili (assegni di ricerca, collaborazioni, ecc.).

Successivamente con una seconda nota lo stesso MIUR chiariva definitivamente che la sentenza del CdS ha valore soltanto tra le parti in causa, quindi non è estendibile a situazioni analoghe, e nel raccomandare cautela sulle future stabilizzazioni previste dall’articolo 20 al comma 1, ribadiva che queste possono comunque avvenire nel triennio 2018/2020.

Non entriamo nel merito della sentenza del Consiglio di Stato, giudichiamo comunque negativamente la decisione dell’INFN di voler ricorrere avverso una sentenza TAR favorevole ai ricorrenti, che forse giova ricordarlo sono dipendenti, seppur precari dell’Ente, essenziali per l’attività di ricerca. Anche per tale ragione, la FIR CSL ha richiesto un incontro urgente al nuovo presidente dell’Ente, il prof Zoccoli.

Crediamo che il Ministero abbia fatto bene a chiarire, con la seconda nota emanata il 23 luglio u.s., i limiti della sentenza del CdS.

Noi continuiamo la nostra azione di vigilanza e di proposizione, che in questi giorni abbiamo dovuto esercitare con ancor più determinazione, nella convinzione della piena esigibilità della normativa determinata dal d.lgs. 75 del 2017 “Superamento del precariato nelle Pubbliche Amministrazioni”, dalle circolari attuative nr. 3 del 2017 e 1 del 2018 della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del parere dell’Avvocatura dello Stato del 28 giugno 2018.

Resta confermata la necessità di completare il percorso di stabilizzazione del personale degli enti pubblici di ricerca anche nel rispetto dell'accordo del 24 aprile ultimo scorso, che impegna il governo a favorire il completamento del percorso di stabilizzazione dei precari.
In questa direzione continueremo a muovere la nostra iniziativa e laddove necessario rilanceremo la mobilitazione a salvaguardia di tutto il Personale.

Roma, 26 luglio 2019