Roma, 14 maggio 2025
Prot. 086
Alla Ministra dell’Università e della Ricerca
Sen. Anna Maria Bernini
OGGETTO: Richiesta incontro sulle criticità dei settori Università, Ricerca e Afam.
Gentile on. Ministra,
le scriventi OO.SS. hanno più volte segnalato alla S.V. molte criticità che attengono ai settori dell’Università, della Ricerca e dell’Afam per le quali si era in attesa, cosi come concordato, della convocazione di tavoli tematici, al fine di pervenire a soluzioni condivise mediante l’ascolto delle parti sociali, proseguendo un metodo di confronto costruttivo il cui spirito abbiamo molto apprezzato.
Come abbiamo avuto modo di rappresentare alla S.V. riteniamo di fondamentale importanza una giusta valorizzazione del personale dei suddetti settori perché possano essere il volano fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.
Investire in maniera adeguata nei settori dalla formazione superiore e dalla ricerca scientifica e tecnologica significa, infatti, consentire al nostro Paese di poter vincere la sfida dell’innovazione con i nostri maggiori competitors, attraendo investimenti soprattutto nei settori strategici che consentono la crescita del Paese, recuperando nel contempo anche molti bravi giovani che sono fuggiti all’estero allettati da maggiori opportunità.
Tanti altri giovani e meno giovani fortunatamente sono rimasti in Italia subendo il peso del precariato e divenendo quelle braccia e quelle gambe su cui si poggia una parte della valida azione delle Università, degli Enti di Ricerca e delle Istituzioni Afam. Dopo gli incontri avuti nei mesi di dicembre e di gennaio sul tema del precariato eravamo in attesa di un aggiornamento conseguente alla ricognizione dei dati che riguardano tale criticità e contestualmente l’apertura del tavolo tecnico specifico per contribuire alla pianificazione di possibili soluzioni.
Restano tuttavia ulteriori priorità sulle quali riteniamo urgente avviare un confronto con la S.V., tutte accomunate dall’esigenza di garantire la piena valorizzazione del personale nei diversi settori.
Per quanto riguarda il settore della Ricerca, è imprescindibile superare l’attuale situazione di stallo delle progressioni professionali, adottando politiche strutturali che consentano la valorizzazione di tutto il personale ricercatore, tecnologo, tecnico ed amministrativo. A ciò si deve accompagnare l’allocazione di risorse aggiuntive per l’incremento delle retribuzioni, così da assicurare un riconoscimento economico adeguato all’impegno e alle responsabilità connesse al ruolo. Altrettanto urgente è l’attivazione di un finanziamento straordinario finalizzato al superamento del precariato, che continua a rappresentare una delle principali criticità del settore, con effetti negativi sulla continuità della ricerca e sulla qualità della programmazione scientifica soprattutto in questa fase delicate del post PNRR.
Contestualmente riteniamo urgente affrontare la questione del blocco delle carriere dei ricercatori/tecnologi, avviando anche per tali lavoratori percorsi di finanziamento destinati alle progressioni professionali.
Incrementare le retribuzioni dei lavoratori dei settori della ricerca al fine di assicurare una mobilità trai settori che sia biunivoca e tutelante per tutti i lavoratori del comparto istruzione e ricerca.
Parallelamente, si rende necessaria una profonda semplificazione dei processi amministrativi, che oggi costituiscono un ostacolo concreto allo svolgimento dell’attività scientifica. Un esempio particolarmente critico è rappresentato dalle rigidità imposte dal sistema MEPA, che rallentano l’acquisizione di beni e servizi fondamentali per i progetti di ricerca, generando inefficienze che penalizzano sia il personale tecnico-amministrativo sia quello scientifico.
Università – equità retributiva per valorizzare il capitale umano e garantire qualità e competitività del sistema
Nel settore dell’Università, la piena valorizzazione del personale non può prescindere da un concreto impegno sul piano dell’equità retributiva. È quindi indispensabile prevedere risorse aggiuntive per garantire un incremento contrattuale medio delle retribuzioni pari a quello previsto per i settori della Ricerca e dell’Afam. In assenza di tale intervento, il divario retributivo già esistente continuerà ad ampliarsi, ostacolando l’attuazione delle politiche di mobilità tra i tre settori, così come delineate nell’atto di indirizzo, e minando il principio di equità e il riconoscimento del valore del lavoro svolto da tutto il personale universitario. Occorre, inoltre, un intervento normativo urgente volto a rafforzare l’appartenenza al comparto Istruzione e Ricerca delle Aziende Ospedaliere Universitarie e a superare gli attuali limiti al fondo del salario accessorio tenuto conto che negli altri comparti sono state introdotte discipline di deroga ai predetti limiti.
Afam – governance e sviluppo professionale
Nel settore Afam, infine, alla luce della recente conversione del DL n. 25/2025, diventa improrogabile affrontare in modo organico la riforma della governance, nella prospettiva di rafforzare il sistema e assicurarne la sostenibilità. In tale contesto, assume un rilievo prioritario la definizione di percorsi di sviluppo professionale per i ruoli apicali, attualmente privi di reali opportunità di valorizzazione. Al pari degli altri settori, anche per l’Afam è necessaria la disponibilità di risorse aggiuntive per l’incremento delle retribuzioni, al fine di superare le disuguaglianze esistenti e garantire il giusto riconoscimento economico e giuridico a tutto il personale, elemento imprescindibile per la qualità dell’offerta formativa e artistica.
Certi della sensibilità dimostrata rispetto alle problematiche che attengono al personale, Le chiediamo un incontro urgente, per discutere in maniera più dettagliata delle tematiche sin qui esposte e di quelle che solo per economia della presente non sono state riportate, rispetto alle quali è vivo l’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori dei settori Università, Ricerca ed Afam.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, cordialmente.