Trasmissione nota unitaria relativa al Piano di fabbisogno 2019-2021

 

Al Prof. Massimo INGUSCIO
Presidente CNR

Al Dott. Giambattista Brignone
Direttore Generale CNR

Alla Dr.ssa Annalisa GABRIELLI
Direttrice DGR CNR

p.c. Alla Dr.ssa Manuela Falcone
Ufficio Relazioni Sindacali

Ai Componenti del Consiglio di
Amministrazione del CNR

Loro Sedi

 

Roma 18 dicembre 2019
 
Oggetto: Osservazioni PdF del Personale 2019‐2021
 
Si fa riferimento a quanto appreso verbalmente durante l’incontro del 13 dicembre u.s. e a quanto trasmesso nella mattinata odierna.

Nel prendere atto della completezza di trattazione dei diversi aspetti legati alla programmazione degli interventi relativi alla gestione delle Risorse Umane, principale asset di un Ente di Ricerca come il CNR, rileviamo la “ristrettezza” delle prospettive di impiego delle risorse finanziarie a disposizione dell’Ente, soprattutto sulla base delle disposizioni normative contenute nel D.LGS. 218/16.

Partendo dal presupposto che è opinione condivisa la necessità di un aumento del FOE, destinato al CNR, che negli ultimi anni è stato incrementato solo con le risorse vincolate alle stabilizzazioni o al programma straordinario di assunzioni di giovani ricercatori e sottolineando come questa sia una delle motivazioni dello stato di agitazione del comparto, proclamato il 16 dicembre, già oggetto della manifestazione unitaria del 3 dicembre davanti Monte Citorio, riteniamo che il rispetto dell’equilibrio di bilancio illustrato nel Piano sia suscettibile di un ulteriore affinamento che garantisca un aumento delle risorse utilizzabili ai fini assunzionali e di conseguenza consenta una maggiore disponibilità di posti a tempo interminato nella dotazione organica.

Più in dettaglio, con riferimento alle innovazioni introdotte dall’art.6 del D.L.126/2019 riteniamo che debba assolutamente essere considerata appieno l’incidenza numerica delle stesse per determinare la platea di coloro che verranno a perfezionare i requisiti per la stabilizzazione ex‐comma 1.

Chiediamo con forza che l’Ente assuma un concreto impegno politico nel completare il processo di stabilizzazione, nei termini previsti dalla normativa.

In riferimento alle assunzioni degli idonei nelle procedure ex‐comma 2, questo obiettivo può e deve essere perseguito già nel breve periodo raddoppiando in numero delle assunzioni nel 2020: possibilità ampiamente dimostrabile considerando che 208 assunzioni, ovvero pari al doppio di quelle previste, la percentuale delle spese di personale sulla media delle entrate complessive del triennio 2016‐2018 passerebbe

  • dal 58,87% al 60,26% nel 2019
  • dal 61,38% al 62,76% nel 2020
  • dal 64,49% al 65,85% nel 2021

Tutto ciò, se si considera la previsione di attingere il 50% a copertura delle assunzioni ex‐comma 2 dalle graduatorie dei concorsi pubblici già pubblicate o in corso di pubblicazione o da approvare con questo piano, consentirebbe di dare un significativo ulteriore passo verso la completa stabilizzazione degli aventi diritto.

In buona sostanza l’importante risultato ottenuto tra il novembre 2017 e il settembre 2018 potrebbe essere praticamente replicato.

Cogliamo all’interno del documento un generico impegno all’aumento delle assunzioni previste nel Piano a seguito dell’ottenimento di ulteriori risorse sul FOE. Ci sembra poco, e soprattutto la necessità del personale ancora precario per lo svolgimento in continuità delle attività dell’Ente va veicolata agli Organismi vigilanti con motivazioni più solide. Chiediamo che in fase di approvazione del Piano tale necessità e tale impegno vengano sottolineati e documentati adeguatamente e con maggiore convinzione.

Riteniamo quindi che il paragrafo sul superamento del precariato vada integrato in aderenza alle precedenti considerazioni e soprattutto con l’impegno a terminare il processo di stabilizzazione, tenuto conto è incorso di approvazione la proroga al 31.12.2021.

Per quanto attiene alle previsioni per la valorizzazione delle professionalità interne ossia le progressioni di livello ex‐art.54 e ex‐art.15, riteniamo che per le prime risulti troppo generico l’impegno alla rinnovazione delle procedure concorsuali, stante la mancata definizione del Fondo ex‐art.90.

La valorizzazione del personale, in particolare Ricercatori e Tecnologi, da troppo tempo mortificati, deve diventare il core business del CNR, anche partendo dalla verifica della possibilità di utilizzare le graduatorie dei concorsi ex art.15 ancora valide.

Conclusivamente chiediamo all’Amministrazione, al Presidente e al Consiglio di Amministrazione di ampliare la portata del Piano di Fabbisogno del Personale stante la necessità di completare il processo di stabilizzazione e l’importanza di attivare e render cicliche le procedure per il riconoscimento della professionalità del Personale tutto. in carenza di segnali significativi in tal senso, attiveremo tutte le azioni necessarie atte ad inasprire lo stato di agitazione del comparto già in corso.

FLC CGIL
Rosa Ruscitti

FIR CISL
Francesca Pagani

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Coordinamento Nazionale CNR
Mario Ammendola