COMUNICATO AL PERSONALE CNR 08/2025
CNR SENZA VERTICI:
UN VUOTO DI POTERE ANNUNCIATO
IL MINISTERO RESTA IMMOBILE
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il più grande Ente Pubblico di Ricerca italiano, è senza guida.
Da diversi giorni, il CNR è ufficialmente privo di una Presidenza e di un Consiglio di Amministrazione. Una condizione che non solo non ha precedenti nella sua centenaria storia, ma che si è palesata come una crisi annunciata. Eppure, il Ministero dell’Università e della Ricerca, guidato da Anna Maria Bernini, non ha ancora mosso un passo.
Il mandato della Presidente Maria Chiara Carrozza è scaduto il 26 maggio scorso, al termine anche del periodo di proroga consentito dallo Statuto. Una scadenza ampiamente prevedibile, tanto da rendere ingiustificabile il silenzio istituzionale.
In assenza di nomine da parte del Ministero, il CNR è oggi privo di rappresentanza legale, di capacità decisionale, di direzione strategica. Un Ente paralizzato, mentre attorno a esso si muove uno scenario fatto di fondi europei da gestire, milestone del PNRR da rispettare, progetti di ricerca internazionali da guidare.
Il 29 maggio scorso, in occasione dell’incontro tra le Organizzazioni Sindacali e il Ministero, come UILRUA abbiamo consegnato formalmente un appello indirizzato alla Ministra Bernini, chiedendo con forza un suo intervento immediato per sbloccare la situazione e procedere alla nomina del nuovo vertice del CNR. Ci era stato detto che la nomina dei consiglieri di amministrazione sarebbe arrivata a breve. Ci avevano rassicurato, e abbiamo voluto crederci.
Ma da allora, dal Ministero arriva solo un silenzio assordante.
La complessità delle procedure di nomina, che coinvolgono diversi attori istituzionali, era nota da mesi. Le candidature per la ricostituzione del CdA – indicate da CRUI, Unioncamere, Confindustria, Regioni – risultano già depositate. Ma dal Ministero nessuna comunicazione, nessuna decisione.
Una crisi istituzionale, non tecnica. E profondamente politica.
Mentre la macchina amministrativa del CNR si arresta – con il bilancio 2024 bloccato e impossibilità di sottoscrivere nuovi contratti o gestire bandi in scadenza – si aggravano le ricadute sul futuro della Ricerca italiana.
Le conseguenze non sono solo contabili: a rischio ci sono carriere, stabilizzazioni, intere progettualità legate al PNRR e alle politiche europee. Il danno d’immagine, tanto a livello nazionale quanto internazionale, è incalcolabile.
Tutto questo accade non per fatalità, ma per inazione politica. E in un contesto in cui il Governo stesso dichiara, a ogni occasione utile, di voler rafforzare il sistema Ricerca, sostenere il merito, attrarre talenti.
Dove sono allora le scelte strategiche? Dove la responsabilità di garantire continuità a un Ente che rappresenta con gran merito, insieme agli altri Enti di Ricerca la conoscenza pubblica italiana?
Il silenzio del Ministero, davanti a un passaggio così delicato, suona come un segnale allarmante: che la ricerca, ancora una volta, non sia una priorità.
Eppure, mai come oggi l’Italia ha bisogno di una governance stabile e autorevole in campo scientifico. Mai come oggi, nel pieno della trasformazione tecnologica e della competizione globale, il ruolo di un ente come il CNR è cruciale.
Come UIL Scuola RUA denunciamo con forza questo ritardo ingiustificabile e abbiamo chiesto un immediato intervento da parte della Ministra Bernini. Non si può tollerare oltre che il principale Ente di Ricerca Pubblica del Paese venga abbandonato in una condizione di stallo istituzionale così grave e pericolosa. La governance della ricerca non può essere ostaggio di equilibri politici, logiche attendiste o inaccettabili ritardi burocratici.
La Ricerca ha bisogno di stabilità, programmazione, risorse, ma soprattutto di un’amministrazione presente, responsabile e competente.
Chiediamo che si proceda con urgenza alla nomina del nuovo Presidente e alla ricostituzione del CdA, per restituire piena funzionalità all’Ente e dare un segnale chiaro a tutta la comunità scientifica.
Se il Ministero continuerà nel suo silenzio, la UIL Scuola RUA è pronta a mettere in campo tutte le azioni necessarie, anche di mobilitazione, per tutelare i diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori e per difendere la dignità del sistema pubblico della Ricerca italiana.
Se la politica non interviene ora, sarà difficile credere che intenda davvero investire nel futuro della scienza italiana!
Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Il Coordinamento Nazionale CNR