UIL RUA - Comunicato 45 del 11 dicembre 2015

PROROGHE T.D.
Il capo del Personale CNR ha recentemente inviato una nota ai Direttori di Dipartimento informandoli sulla costituenda “cabina di regia” al fine di valutare le esigenze dei T.D. da prorogare ed assumere in relazione alle disponibilità del fondo “conto terzi” e dei fondi esterni.
L’obiettivo dell’Ente, oltre ad attivare un monitoraggio dei T.D. e dell’andamento della spesa, è di ridurre drasticamente la disponibilità dei “fondi esterni a gestione dell’Amministrazione Centrale” (fondo conto terzi) utilizzati per prorogare T.D. degli Istituti.
Si chiede quindi ai Direttori di Dipartimento di comunicare, alla direzione Centrale del Personale, tutte le autorizzazioni che saranno rilasciate per bandire nuove selezioni del Personale a T.D., con oneri sui fondi esterni degli Istituti, ai fini di valutare, da parte dell’Amministrazione Centrale, l’opportunità del mantenimento di eventuali altri contratti a T.D., già assegnati al medesimo Istituto, i cui oneri gravano sul conto terzi.
Iniziativa questa che potrebbe iniziare a destare preoccupazione anche per quei contratti a T.D. che, essendo storicamente a carico dei fondi centralizzati (fondi ordinari e conto terzi), risultavano più “tutelati” con proroghe annuali non subordinate alle risorse dei singoli progetti.
Considerato che:

  1. i concorsi pubblici e soprattutto quelli riservati in attuazione del Piano di Fabbisogno 2012-2016, risultano ancora in alto mare e non è ad oggi ipotizzabile la data di assunzione;
  2. il 30 aprile scadono circa 60 T.D. posti provvisoriamente a carico del fondo “conto terzi”;
  3. alcuni Direttori sin dal mese di novembre sono stati costretti, per carenza di risorse, a trasformare taluni contratti, da full time a part time per poter prorogare T.D. che gravano su fondi esterni;
  4. il CNR ha iniziato a effettuare alcune proroghe mensili;
  5. il CNR sta costituendo una “cabina di regia” per monitorare il fenomeno dei T.D., ma ancora non individua una ipotesi di soluzione a lungo respiro che faccia sentire meno precario l’attuale rapporto di lavoro;
  6. nei primi mesi del prossimo anno sono in scadenza i vertici dell’Ente e non può quindi essere oggi confermata l’attuale sensibilità e attenzione al precariato da parte della nuova Presidenza;
  7. perdura la disattenzione al settore della ricerca pubblica e al suo precariato da parte del potere politico, non facendo intravedere la tanto richiesta quanto auspicata stabilizzazione nonostante le iniziative di mobilitazione e di emendamenti proposti;
  8. al 1° ottobre u.s. il numero dei dipendenti con contratto a T.D. risulta pari a 1.436 unità, corrispondente al 20,5% del personale a T.I. rendendo indispensabile la loro presenza per garantire la funzionalità e la realizzazione della missione dell’Ente, particolarmente concentrati nei profili di Ricercatore, Tecnologo e CTER come di seguito riportato:

 

Tutto ciò considerato siamo maggiormente convinti che, mentre va ulteriormente rafforzata l’iniziativa unitaria politica e sindacale per la stabilizzazione dei precari degli Enti Pubblici di Ricerca, resta fondamentale l’azione intrapresa di proporre ricorsi per la conversione del rapporto a T.I.; azione indispensabile ed utile quale ulteriore strumento di pressione, oltre che di tutela, pur nella consapevolezza delle difficoltà di questo tipo di ricorsi che continuiamo a definire coraggiosi.