UIL RUA - Comunicato CNR n. 10 del 23 febbraio 2017

Finalmente un Ministro competente che, nonostante la giovane età, dimostra di conoscere concretamente le problematiche dei giovani, del mondo del lavoro, delle famiglie e dei cittadini utenti della P.A.!
La Ministra della Funzione Pubblica, infatti, al di là di mere enunciazioni di principio, in maniera concreta, senza alcuna arroganza e con il garbo che la contraddistingue, individua e fornisce soluzioni giuridicamente ed economicamente sostenibili. Soluzioni che tendono a superare disservizi e burocrazia per fornire maggiori e più efficienti servizi ai cittadini ed insieme a dare stabilità occupazionale.
Così si restituisce dignità ai lavoratori precari che da troppo tempo (anche da oltre 10 anni) sono costretti a scrivere il loro futuro a matita con contratti rinnovabili anche mensilmente.
Il Decreto Madia riaccende la speranza dei precari ex giovani e delle loro famiglie, impartendo una “lectio magistralis” a economisti e professori come Brunetta e Monti.
La Ministra Madia con il suo provvedimento dimostra come la oltre settennale strategia della spending review sia risultata fallimentare, soprattutto nei settori della cultura, dell’alta formazione e della ricerca scientifica e tecnologica ai quali non doveva essere applicata. Per questa strategia:

  • i finanziamenti alla ricerca sono stati considerati costi, anziché investimenti, e quindi soggetti a tagli lineari;
  • non è stato valorizzato ed utilizzato il capitale umano, dopo averlo adeguatamente formato;
  • il capitale umano più qualificato, anch’esso considerato un costo, è stato precarizzato e abbandonato a se stesso incentivando la “fuga” verso gli altri Paesi nostri competitori.

I tagli del turn over al 20% e le lungaggini autorizzative per le assunzioni (al CNR si devono ancora utilizzare le risorse del turn over del 2011), imposte dalle restrittive logiche di finanza pubblica, hanno inevitabilmente comportato “buchi” nei bilanci degli Enti previdenziali e contestualmente incentivato il precariato ed il lavoro flessibile.
Stabilizzare e riportare il turn over ordinario al 100%, come sta proponendo ora la Ministra Madia nel suo decreto, significa:

  • contribuire a garantire l’equilibrio pensionistico senza far gravare sulla fiscalità generalecopertura dei disavanzi dell’INPS;
  • dare stabilità al posto di lavoro, dignità e futuro ai precari per troppo a lungo umiliati (per il solo CNR pari a 1.400 T.D. ed oltre 3.200 contratti flessibili);
  • liberare risorse per svolgere attività di ricerca (per il solo CNR variabili tra 50 e 100 milionieuro).

Bene... BRAVA MINISTRA... ma non basta!
Nella convinzione che la dignità del lavoro e il superamento del precariato sono un valore costituzionale superiore al principio dell’autonomia degli Enti, ed anche per evitare rischi di “procedure d’infrazione” da parte della Commissione Europea, riteniamo necessario, durante l’iter di acquisizione dei previsti pareri obbligatori, “blindare” maggiormente il decreto garantendo la sua applicabilità in tutti gli Enti.
Infatti, già vari responsabili e vertici degli Enti, contrari ai principi del decreto, stanno rivendicando la propria autonomia trasformando la “possibilità” di stabilizzazione del precariato disposta dal Decreto Madia in nuovi concorsi.
Ma così interpretando ed operando, sotto l’egida della cosiddetta “valorizzazione del merito”, si possono assumere non i precari che sono stati reclutati dai precedenti vertici dirigenziali, bensì i vincitori di nuovi concorsi che uscirebbero dalla “nuova sartoria”, vanificando così gli sforzi apprezzabili e condivisibili della giovane Ministra.
Pertanto la nostra posizione resta quella di incoraggiare e sostenere le scelte importanti compiute dalla Ministra della Funzione Pubblica, per svilupparne e migliorarne ulteriormente gli effetti così come dovrebbero rivendicare tutti i responsabili dei nostri settori, a cominciare dalla Ministra Fedeli.
UIL-RUA
Americo Maresci