UIL RUA - Comunicato CNR n. 16 del 22 marzo 2017

Nel mentre che il CNR procede alla nuova configurazione e attribuzione di primari incarichi dirigenziali in seno all’Amministrazione Centrale (vedi note UIL-RUA già inviate in merito ai Vertici dell’Ente ed agli Organi di Controllo), tra l’altro senza una effettiva coerenza normativa e rispetto di criteri di economicità, vengono anche accelerate, al di fuori di un chiaro e organico disegno organizzativo e scientifico, le decisioni relative a importanti nuclei di supporto della Rete Scientifica dell’Ente.
Il Consiglio di Amministrazione del CNR, infatti, nella riunione di oggi 22 marzo, deciderà sulla soppressione/trasformazione di 9 Unità Operative di Supporto (UOS). Ciò esclusivamente in forza di indirizzi e determinazioni assunti a livello delle direzioni di Dipartimento e al di fuori di interlocuzioni e/o confronti con gli organismi preposti e con le rappresentanze sindacali e del personale.
A nessuno possono sfuggire i rischi connessi ad un processo di razionalizzazione/ristrutturazione che non abbia alla base, oltre che assodati criteri e coerenze, la dovuta considerazione delle esigenze di tutela delle professionalità esistenti nelle strutture interessate, di sviluppo delle attività già in essere, delle nuove condizioni di lavoro del personale, con particolare riguardo a quello non ancora stabilizzato.
Pertanto in considerazione di tutto ciò la UIL-RUA, ha chiesto di soprassedere alle relative decisioni nelle more della convocazione dell’incontro richiesto ai vertici dell’Ente con la seguente nota:

La scrivente O.S. ha ricevuto, per la prevista informativa (da completare con uno specifico incontro che con la presente si richiede prima della loro approvazione), una raffica di provvedimenti proponenti soppressioni, trasformazioni, confluenze e costituzione di sedi di lavoro e sedi secondarie riguardanti vari Istituti (IFC-ITB; IBF-INO;ISC-ISM; ISAC; IGAG-IGG) affluenti all’interno dei rispettivi 3 dipartimenti coinvolti (DSB-DSFTM-DTA).
Tutte operazioni basate su motivazioni di carattere scientifico-organizzativo guidate dal nobile principio della razionalizzazione senza oneri collegati.
A tale riguardo, lasciando la valutazione del merito scientifico delle iniziative agli organi deputati (Consiglio Scientifico e Consiglio di Istituto) - che però sembrerebbero non sempre e non per tutte le iniziative proposte stati coinvolti - la UIL RUA rileva la incomprensibile diversificazione nelle modalità delle procedure attivate. In particolare sulla base della documentazione ricevuta, risulterebbe che:

  • il personale direttamente interessato non sempre è stato coinvolto e laddove lo è stato si è trattato di mera informazione senza acquisizione di alcun parere;
  • talune iniziative sono proposte dal Direttore del Dipartimento ed altre dal Direttore dell’Istituto;
  • alcune proposte sono basate sulla cosiddetta “massa critica” e “affinità” scientifiche;
  • il diritto di opzione per il personale è esplicitamente previsto per una sola iniziativa;
  • una sola iniziativa risulterebbe aver acquisito il parere positivo del Consiglio di Istituto;
  • non è stato coinvolto il Consiglio Scientifico;
  • non sembra essere preso in considerazione e tutelato il personale precario.

Al fine di evitare ristrutturazioni solo limitatamente secondo un praticato criterio “bottom-up” - anche se in alcuni casi le risultanze delle stesse appaiono oggettive e condivisibili - riteniamo indispensabile che l’Ente definisca, previo confronto con le OO.SS., indirizzi, modalità e procedure di carattere generale da applicare nella generalità delle situazioni, ovvero una strategia di riorganizzazione della rete da recepire nello Statuto e soprattutto nel Regolamento di Organizzazione e Funzionamento di imminente revisione.
Riteniamo quindi opportuno chiedere di soprassedere e rinviare interventi “spot” in assenza di un modello di riferimento, soprattutto in questa fase che vede Direttori di Dipartimento e Direttori di Istituto in scadenza troppo condizionanti le scelte da operare. Ciò vale soprattutto per Direttori facenti funzioni, con incarichi ormai fin troppo protratti nel tempo, come nel caso dell’IAMC affidato da circa un anno a personale non afferente all’Istituto e tantomeno al Dipartimento; situazione quest’ultima che sta sollevando problematiche di gestione del personale, soprattutto dei ricercatori, con ricadute di carattere generale su tutto il personale dell’Ente e che IMPONE quindi la necessità di un incontro urgente a livello nazionale per chiarire e fornire i necessari indirizzi sulle questioni gestionali sollevate.

SCADENZA ASSEGNISTI DI RICERCA
Al fine di individuare una soluzione congiunta con il CNR riguardante gli assegnisti di ricerca che a partire dal prossimo mese di maggio matureranno 6 anni di assegno e per cui, in base alla normativa vigente, risulterebbero non prorogabili e tantomeno rinnovabili, proprio alla vigilia dell’approvazione del decreto Madia di modifica del Testo Unico per il Pubblico Impiego contenente concrete opportunità per i contratti di lavoro flessibile, la UIL RUA ha inviato al Presidente e al Direttore Generale CNR la seguente nota:

Com’è noto, l’Art.6 comma 2-bis della Legge n.11/2015 di conversione del Decreto Legge 31 dicembre 2014 n.192 ha prorogato di due anni i termini della durata complessiva dei rapporti instaurati ai sensi dell’articolo 22, comma 3, della legge 30 dicembre 2010 n.240 (assegni di ricerca).
Pertanto a partire dal prossimo mese di maggio inizieranno a scadere vari assegnisti di ricerca (il cui numero ancora da quantificare) che avendo raggiunto la durata complessiva, massimo consentita di 6 anni del rapporto instaurato, compresi gli eventuali rinnovi, non potranno, in base alle citate norme, essere prorogati e né rinnovati.
Nel chiedere pertanto un incontro urgente in materia, al fine di individuare congiuntamente le dovute soluzioni con tempestivi interventi, si sollecita la costituzione, non più rinviabile, di quel fondo di emergenza, dalle SS.LL. più volte auspicato, per consentire il superamento di temporanee criticità del precariato, anche in considerazione del cospicuo ammontare dei residui non impegnati degli anni 2005-2012.

UIL-RUA
Americo Maresci