Dopo i due appuntamenti determinanti delle settimane scorse:
il CNR sta finalmente dimostrando di iniziare a muoversi nella direzione del superamento del fenomeno del precariato.
Il sintetico documento di 3 paginette, presentato nell’incontro del 7 luglio, è stato sostituito con un nuovo Piano di Fabbisogno di personale relativo al triennio 2017-2019, riformulato nella forma e soprattutto nella sostanza.
Gli iniziali nuovi 128 posti del turn over 2017-2019 sono diventati 265, ma l’elemento qualificante del Piano è la programmazione dell’applicazione dei commi 1 e 2 dell’Art. 20 del D.Lgs. 75/2017.
Si intravedono i presupposti per il processo di stabilizzazione. Infatti sono stati individuati:
Anche se non vengono elencate le varie tipologie dei contratti flessibili, dai numeri indicati si può desumere che esse comprendono condivisibilmente, co.co.co., assegni di ricerca, oltre ai T.D. non rientranti nei requisiti del comma 1.
Il CNR ha quindi quantificato i costi sia del comma 1 e sia del comma 2 seppur non completamente; nel censimento effettuato mancano infatti, e non poteva essere diversamente, i precari non più in servizio ma in possesso dei requisiti del comma 1 e del comma 2 al momento non quantificabili.
Su detta formulazione come UIL RUA abbiamo già sviluppato alcune puntuali considerazioni contenute nella richiesta di incontro inviata ai vertici dell’Ente che si allega al presente comunicato.
Quindi il Piano di Fabbisogno riformulato, che sarà sottoposto al C.d.A. del 25 luglio p.v. (auspicabilmente integrato con le nostre richieste), tenendo conto dei posti già autorizzati e delle procedure in itinere, può essere così sintetizzato:
...MA NON BASTA...
MANCANO ANCORA:
...C’E INFINE IL TEMA FONDAMENTALE DELLE RISORSE CHIEDERE TUTTI INSIEME – ENTI, OO.SS., PRECARI - ALLA MINISTRA FEDELI E AL GOVERNO RISORSE AGGIUNTIVE SUL FONDO ORDINARIO, È UN IMPEGNO ESSENZIALE E INDEROGABILE.
CIO’ DEVE COINCIDERE E INCENTIVARE L’AVVIO DEL PROCESSO DI STABILIZZAZIONE CON LE RISORSE GIÀ A DISPOSIZIONE DELL’ENTE.