UIL RUA - Comunicato CNR n. 45 del 6 settembre 2016

POLIZZA SANITARIA UNISALUTE
Dalla data odierna è ripreso il regolare funzionamento del call center per la prenotazione telefonica dei servizi della polizza sanitaria.
Risultano infatti superati i disguidi tra CNR e UNISALUTE che hanno creato non pochi problemi a tutti quei dipendenti che all’inizio del corrente mese, tentando di prenotare una prestazione medica, si sono sentiti rispondere che non vi era alcuna copertura perché la polizza risultava scaduta. Con retroattività dal 1 settembre u.s., in quanto mai formalmente interrotta, da oggi quindi la copertura assicurativa torna nuovamente a regime Spiacevoli però le novità introdotte.
Infatti come preannunciato nel nostro comunicato n.35 del 1 luglio u.s., la Società Assicuratrice, in base ad una norma contrattuale, alla scadenza della seconda biennalità (31-8-2016), ha verificato il calcolo del rapporto tra i sinistri pagati ed i premi incassati che è risultato pari al 112%, ben superiore al valore contrattuale del 75 %.
Dalla contrattazione tra il CNR e UNISALUTE è stata raggiunta una mediazione che introduce dal 1-9-2016 le seguenti nuove integrazioni:
1. AREA RICOVERO
Per ricoveri effettuati in Strutture private CONVENZIONATE con UNISALUTE e con medici convenzionati dove continua il pagamento diretto da parte della Società Assicuratrice alla Casa di Cura, è stato introdotto, a carico del dipendente, uno scoperto del 15% con MASSIMO non indennizzabile di 3.000 euro per ricovero. Sono confermate le modalità di liquidazione per ricoveri in strutture NON CONVENZIONATE (scoperto 20% e MINIMO non indennizzabile di 2.000 euro).
2. ESAMI ALTA DIAGNOSTICA
Per le prestazioni diagnostiche effettuate in strutture private CONVENZIONATE con UNISALUTE le cui spese continuano ad essere liquidate direttamente dalla Società Assicuratrice alla struttura sanitaria, è stata introdotta a carico del dipendente, una franchigia di 50 euro. Sono invece confermate le modalità di liquidazione in vigore per le prestazioni in strutture NON CONVENZIONATE per le quali è previsto il rimborso delle spese sostenute con scoperto del 20%, massimale 4.000 euro per ogni anno con minimo NON indennizzabile di 60 euro.
3. VISITE SPECIALISTICHE
Nel caso di utilizzo di strutture sanitarie NON CONVENZIONATE con UNISALUTE, le spese sostenute sono dal 1-9-2016 rimborsate con applicazione di uno scoperto del 25% (anziché 20%) e con il minimo NON indennizzabile di 90 euro (anziché 80 euro) per prestazione.
Restano confermate tutte le altre garanzie contrattuali già in vigore e non modificate dalle nuove condizioni introdotte.
A seguito di queste penalizzanti condizioni subite, il Sindacato è impegnato, sin da ora, a cercare strumenti per recuperare il recuperabile facendo ricorso, se necessario, alla modifica del sussidio straordinario.

COPERTURA INFORTUNI ASSISTENZA SANITARIA ISCRITTI UIL RUA
Sempre in tema di assistenza sanitaria si informa che la UIL RUA ha sottoscritto con UNIPOL Assicurazioni due polizze COMPLETAMENTE GRATUITE, in vigore dal 1 luglio 2016, riservate agli iscritti UIL RUA:

POLIZZA GARANZIE
COPERTURA INFORTUNI (PROFESSIONALI ED EXTRAPROFESSIONALI) •INDENNITÀ PARI A 70 EURO PER OGNI GIORNO DI RICOVERO A SEGUITO DI INFORTUNIO (MAX 55 GIORNI PER OGNI RICOVERO) CON FRANCHIGIA DI 3 GIORNI • DIARIA PER INGESSATURA PARI A 25 EURO AL GIORNO (MAX 17 GIORNI) CON FRANCHIGIA DI 3 GIORNI
ASSISTENZA AGEVOLATA • PRESSO LE STRUTTURE CONVENZIONATE CON UNISALUTE, ALLE CONDIZIONI AGEVOLATE CONTENUTE NELLA “GUIDA AL PIANO DI ASSISTENZA” CONSULTABILI NEI SITI: www.uilrua.it
  http://www.laborfin.it/coperture-iscritti-uil/

Mentre la polizza di ASSISTENZA AGEVOLATA potrebbe interessare maggiormente gli iscritti UIL RUA che non hanno aderito alla Polizza Sanitaria CNR, la polizza COPERTURA INFORTUNI invece riguarda tutti perché è aggiuntiva e non incompatibile con le coperture della Polizza Sanitaria CNR-UNISALUTE.
Per ulteriori informazioni e chiarimenti si può contattare presso la Segreteria Nazionale UIL RUA, Oreste ALBUZZI (06 4870125-328 6950767)

SCHEMA D.Lgs. EPR ART.13 LEGGE “MADIA”
Come preannunciato nel comunicato della Segreteria Nazionale del 1 settembre u.s. che alleghiamo, risulta confermato per oggi 6 settembre l’incontro con il MIUR e con i rappresentanti dei Ministeri Vigilanti degli EPR convocato dal Capo Dipartimento MIUR prof. Marco Mancini.
All’ordine del giorno l’Art. 13 della legge delega “Madia” n. 124/2015 che ha dato origine allo schema di D.Lgs. deliberato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 28 agosto u.s. rispetto al quale il CNR risulta tra gli Enti più penalizzati.
A tale riguardo riportiamo sinteticamente nel volantino seguente alcune pesanti criticità che abbiamo rilevato.
UIL-RUA
Americo Maresci
 

 

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Roma, 1 settembre 2016
DELEGA EPR: DI MALE IN PEGGIO!!!
Abbiamo cercato di trovare nella bozza di decreto per gli enti di ricerca quei miglioramenti ed agevolazioni tanto attesi. Non ci siamo riusciti: perché il decreto non semplifica e non migliora!
Il sistema assunzionale “nuovo” considera l’80% come tetto massimo del rapporto tra costo del personale e fondo solo ordinario. I massimi enti di ricerca sono abbondantemente sopra questo limite e il CNR è esempio lampante: trovandosi all’85% del rapporto, per poter procedere a nuove assunzioni deve “perdere” almeno 450 unità di personale. Al ritmo delle circa 150 dimissioni/pensionamenti annuali, il CNR non potrà fare assunzioni per i prossimi 3 anni. Oltre a questi 3 anni vanno poi considerati i tempi per la verifica/monitoraggio da parte dei vigilanti (tutti in vigore alla faccia dell’autonomia): ove l’ente superasse l’80% è infatti prevista l’adozione di “misure correttive”. La domanda inquietante è: se non c’è volontà di risolvere il problema del precariato e del personale in generale e quindi non si ipotizza l’incremento del fondo ordinario, di cosa si parla? Di licenziamento?
Di pensionamenti forzati in violazione delle norme nazionali???
Nella situazione attuale, anche superando il tetto dell’80% il CNR può assumere in base al turn over, con il nuovo decreto no. Qualche piccolo margine è previsto solo per il CREA: perché non si è esteso anche agli altri?
Nel frattempo si va stringendo il margine di manovra per il mantenimento in servizio del personale precario. Enti come l’ENEA hanno già proceduto a prorogare presso la direzione territoriale del lavoro per un ulteriore anno i precari “scaduti”, quale ultima opzione possibile prevista dal Jobs Act.
Ulteriori elementi di perplessità rileviamo nella mancata esplicita abrogazione delle piante organiche, punto del quale più volte in passato la Funzione Pubblica ha rimarcato l’invalicabilità: quindi, vincolo che si aggiunge a vincolo! Inoltre, la pianta organica viene modificata di fatto, visto che per le assunzioni del personale tecnico-amministrativo è previsto un limite del 30% del valore dell’indice (30% dell’80%) = 24% di spesa. Resta la curiosità di sapere se e quali consistenze di personale abbiano consultato gli estensori della norma: tutti gli enti superano il 24%, quindi c’è una precisa volontà di ridimensionamento del personale tecnico-amministrativo ovvero si tratta solo di non conoscenza del sistema EPR?
Paradossalmente, infine, se intervenisse il rinnovo contrattuale con conseguente incremento dei costi del personale, lo strangolamento delle facoltà assunzionali sarebbe ancora maggiore, senza un adeguato incremento del fondo ordinario. Le assunzioni sono già oggi alternative al diritto alla carriera, ora lo diventa perfino l’incremento contrattuale: si ripropone la logica del “bonus” degli 80€, diventato disincentivante al lavoro aggiuntivo (es. turni e straordinario che incrementano il CUD).
Inoltre gli aspetti premiali così come previsti suscitano ulteriori pesanti perplessità di metodo e di merito.
Se davvero il testo rimanesse com’è, sancirebbe un taglio secco, immediato e duraturo di personale: niente assunzioni, a casa i precari, se possibile a casa pure gli anziani (ma senza incentivi, ovvio, qui qualcuno ci ricorda che siamo “pubblico impiego”!).
Una ulteriore perdita del personale determina nei fatti una ulteriore diminuzione delle capacità degli enti: a nostro avviso siamo di fronte all’azzeramento del sistema degli enti pubblici di ricerca.
Con questo testo si è riusciti perfino nell’impresa di peggiorare quanto già prodotto con la riforma dell’Università, modello da noi fermamente contestato e nei fatti confermato anche dal Governo Renzi!
È previsto tra pochi giorni un incontro al MIUR, nel quale rappresenteremo le criticità rilevate e faremo le nostre proposte. In ogni caso nei prossimi tre mesi chiederemo audizioni specifiche alle commissioni parlamentari, fermo restando che senza significative modifiche al testo la risposta non potrà che essere una forte mobilitazione del personale, fino all’indizione di uno sciopero del settore.
UIL RUA – Il Segretario Generale
Sonia Ostrica