IL NOSTRO APPELLO AL MINISTERO
Care colleghe, cari colleghi,
in allegato vi inoltriamo il testo della lettera che consegneremo oggi pomeriggio all´incontro con la Ministra Bernini.
Il documento esprime con chiarezza e preoccupazione la situazione di vuoto istituzionale in cui versa il nostro Ente e richiama l'urgenza di un intervento risolutivo.
Vi invitiamo a leggerlo e a condividerne i contenuti.
Un cordiale saluto,
Rossella Lucà
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Gentile Ministra Bernini,
da ieri, il Consiglio Nazionale delle Ricerche – il più grande e importante Ente Pubblico di Ricerca del nostro Paese – è formalmente privo di vertici. La scadenza del mandato della Presidente Maria Chiara Carrozza, il 26 maggio scorso, era un evento ampiamente noto e previsto, così come era noto che con essa sarebbe terminato anche il periodo di proroga consentito dallo Statuto. Tuttavia, ad oggi, il Ministero dell’Università e della Ricerca da Lei presieduto non ha ancora provveduto a nominare un nuovo Presidente né a ricostituire il Consiglio di Amministrazione, i cui membri sono ormai decaduti.
Il risultato è, purtroppo, allarmante: il CNR si trova oggi in una situazione di totale vuoto di governance. È privo di rappresentanza legale, privo di una guida politica e strategica, privo di strumenti decisionali per gestire le sue attività quotidiane e, soprattutto, per pianificare e attuare le sfide che lo attendono. L’unico membro ancora in carica del CdA, il Rappresentante del Personale, non ha la possibilità né la legittimità per assumere decisioni a nome dell’Ente. Questa paralisi
istituzionale – che non ha precedenti nella storia quasi centenaria del CNR – mette in grave pericolo la continuità amministrativa e scientifica dell’Ente.
Ministra, non siamo di fronte a un imprevisto. La complessità della procedura di nomina, che coinvolge diversi attori istituzionali e richiede tempi tecnici noti, avrebbe dovuto indurre ad agire con il dovuto anticipo. Le candidature alle componenti del CdA – indicate da soggetti autorevoli come CRUI, Unioncamere, Confindustria e Regioni – risultano depositate presso il Suo Ministero.
A questo punto, è legittimo chiedersi: quali sono gli ostacoli che impediscono di procedere? Cosa manca, concretamente, per assicurare la continuità di governo dell’Ente?
Nel frattempo, le conseguenze dello stallo si aggravano giorno dopo giorno. Sono a rischio risorse fondamentali per il futuro della Ricerca italiana: fondi europei già assegnati che necessitano di tempestiva attuazione, milestone del PNRR da rispettare con rigore e puntualità, progetti scientifici di alto profilo che richiedono una direzione stabile e autorevole. Ma sono anche a rischio le aspettative di migliaia di Ricercatrici e Ricercatori, molti dei quali attendono da anni una stabilizzazione che, oggi più che mai, appare incerta.
L’impossibilità di approvare il Bilancio 2024 blocca le attività ordinarie e straordinarie, rallenta la Ricerca, indebolisce il sistema, mina la credibilità dell’Italia sulla scena internazionale.
Lei, Ministra, ha giustamente sottolineato in più occasioni l’importanza di operare scelte ponderate, fondate su merito, competenza e visione. Ma ora il tempo è scaduto. Ogni giorno che passa senza una nomina aggrava una crisi che non è più solo amministrativa, ma anche culturale e politica. Il CNR non può e non deve diventare terreno di equilibri fragili, di logiche attendiste, di inerzie burocratiche o di conflitti silenziosi. È un patrimonio collettivo, un punto di riferimento imprescindibile per l’intero sistema della conoscenza, un attore strategico per lo sviluppo del Paese.
La scienza italiana ha bisogno di stabilità e di una governance autorevole. Ha bisogno di sapere che le Istituzioni sono presenti, consapevoli della sua importanza e pronte a sostenerla concretamente. Ha bisogno, soprattutto, di essere messa in condizione di operare, di crescere, di attrarre talenti, di progettare il futuro. Le chiediamo, quindi, un atto di responsabilità e di urgenza: non lasci che l’Ente simbolo della ricerca pubblica diventi il simbolo dell’abbandono istituzionale.
Con rispetto, determinazione e fiducia in un Suo immediato intervento,
Le Ricercatrici e i Ricercatori, i Tecnologi, i Tecnici, gli Amministrativi, gli Assegnisti, e tutti
coloro che credono nel valore della Ricerca pubblica italiana.