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ALLERTA METEO: LA TUTELA DELLA SICUREZZA
DEL PERSONALE DEVE AVERE LA PRIORITA'

Le dichiarazioni di allerta meteo rossa della scorsa settimana in varie regioni d’Italia sono l’ennesima occasione per dimostrare come il CNR proceda in ordine sparso, senza una chiara direzione da seguire. Così accade che istituti diversi, in diverse parti del paese, abbiano comportamenti diversi a parità di condizioni. Ci giungono infatti segnalazioni di vari istituti in zona rossa che “consigliano”, “raccomandano” o che “autorizzano” il personale a fare certe cose oppure altre.

Occorre innanzitutto ricordare che l’Allerta Rossa rappresenta il massimo livello di guardia previsto dal sistema di Protezione Civile che prevede, tra l’altro, che la popolazione usi auto e moto solo in caso di necessità, sia per ridurre i rischi diretti che per non intralciare le operazioni della Protezione Civile e dei mezzi di soccorso.

Uno dei doveri del Direttore di un istituto è quello di tutelare la sicurezza del personale e a tal fine, sentite le autorità di Protezione Civile, deve valutare se chiudere l’istituto/sede, magari perché sito in zona rossa o in area alluvionabile. Ma il Direttore deve anche valutare il rischio per il personale nel tragitto dall’abitazione all’istituto/sede (e viceversa) e quindi adottare adeguati provvedimenti per il personale che vive in una zona rossa (anche se l’istituto/sede non è in zona rossa!) o che deve transitare in una zona rossa per arrivare al lavoro, il tutto senza affidarsi alla valutazione del rischio da parte del personale.

A tal fine sembrano totalmente inadeguate le raccomandazioni alla prudenza (utili, ma non sufficienti) o l’invito a fruire dello smart working (a cui non tutto il personale ha aderito) o di ferie e permessi.

Se esiste un rischio per la sicurezza, il Direttore deve piuttosto assumersi la responsabilità di chiudere l’istituto/sede e collocare il personale a lavorare dal domicilio (o, a scelta del dipendente, da altra sede/istituto/ente, coworking…) usando gli istituti del Lavoro Fuori Sede o del Lavoro Agile Emergenziale. Questi istituti possono essere usati per consentire al personale di svolgere la prestazione lavorativa da casa, anche derogando al criterio della “prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza”, come specificato nella Direttiva 29 dicembre 2023 del Ministro per la Pubblica Amministrazione.

Perché la tutela della sicurezza del personale non la si ottiene a scapito del cartellino del dipendente, delle sue ferie o dei suoi permessi.

Per quanto sopra esposto, USB chiede al Direttore Generale di emanare un disciplinare che uniformi la risposta dei Direttori nella gestione delle emergenze, ponendo la sicurezza del personale al primo posto, eventualmente derogando su altre norme e circolari.

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