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CALDO E STRESS TERMICO
NEI LUOGHI DI LAVORO
Con il ritorno dell’estate tornano anche il caldo estremo, anche grazie al cambiamento climatico, e il concreto rischio di stress termico per il personale. In particolare in settori in cui si lavora all’aperto o in locali non adeguatamente climatizzati, la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori viene messa costantemente a rischio. Tra i principali danni alla salute ricordiamo: spasmi dolorosi alle gambe e all’addome, eccessiva sudorazione, astenia, cute pallida e fredda, polso debole o rapido, stato confusionale, convulsioni ecc.; effetti provocati da temperature-umidità elevate associate a condizioni di lavoro critiche (indumenti pesanti, ritmi di lavoro intensi, pause di recupero insufficienti, scarso consumo di liquidi, ecc.).
Per questo USB, in collaborazione con Rete Iside, ha preparato delle indicazioni per la tutela della salute e della sicurezza sia di tipo organizzativo che tecnico-legale.
Per evitare i rischi dello stress termico, per prima cosa occorre calcolare la temperatura percepita, considerando quindi anche il tasso di umidità dell’aria. La temperatura percepita rappresenta la misurazione del livello di “sensazione di caldo” dell’essere umano e si calcola sulla base dei due fattori: la temperatura effettiva ed il tasso di umidità relativa dell’aria. Il tasso di umidità dell’aria, poiché riduce la possibilità di evaporazione del sudore sulla pelle, provoca un aumento del disagio e della sensazione di caldo “percepito”.
Il valore della temperatura percepita dipende, chiaramente, anche dal livello di sforzo fisico effettuato nell’attività lavorativa; in questa nota, per effettuare il calcolo in modo più semplice, considereremo il valore della temperatura percepita al di là dello sforzo fisico effettuato dal soggetto.
Per calcolare la temperatura percepita occorre avere un termo-igrometro (che si può acquistare con pochi euro) per rilevare la temperatura effettiva e l’umidità relativa nel proprio luogo di lavoro. Questi dati sono necessari per calcolare il valore della temperatura percepita utilizzando il sistema di calcolo dell’indice Humidex. Si tratta di un modello di calcolo, elaborato da studiosi canadesi (Masterton J.M., Richardson F.A.), tra i più diffusi per valutare il benessere climatico dell’essere umano (temperatura percepita) sulla base dei valori dell’umidità e della temperatura effettiva.
Per calcolare il valore della temperatura percepita basta andare sul sito di Rete Iside e seguire le istruzioni per il calcolo: inserendo i valori della temperatura e dell’umidità (rilevati con il termo-igrometro) il sistema ci fornisce, oltre al valore della temperatura percepita, anche una valutazione del livello di rischio da stress termico.
In base al valore della temperatura percepita calcolata e alla valutazione del livello di rischio da stress termico, il personale può segnalare al proprio Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) la propria condizione e richiedere l’applicazione da parte del datore di lavoro di misure sia organizzative che strutturali per la tutela della salute e della sicurezza del personale.
Tra le misure strutturali citiamo, a titolo di esempio:
In aggiunta alle misure strutturali (o in attesa che queste siano implementate) possono essere applicate misure di prevenzione di tipo organizzativo e di “ristoro” per il personale, previste anche dal documento tecnico Worklimate (Inail e IBE-CNR, 2022):
Restiamo a disposizione per eventuali segnalazioni e richieste di informazioni.
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Riferimenti utili:
Worklimate 2.0: Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare.
https://www.worklimate.it/wp-content/uploads/2025/06/News-2025-06-20-DOCCRP6bis-lineediindirizzocaloresolare.pdf
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