[USB] Lettera al ConPER su art. 15, 53, 54, 22, Madia, performance, rinnovo CCNL e relativi fondi

USB PI Ricerca (ricerca.usb.it)

Lettera di USB al ConPER
su Art. 15, 53, 54, 22, Madia, rinnovo CCNL e relativi fondi

 

Ieri USB ha consegnato presso la sede centrale del CNR la lettera indirizzata al Consiglio dei Presidenti degli Enti di Ricerca (ConPER) che trovate in allegato alla presente.

I temi trattati sono Art. 15, 53, 54, 22, proroga della legge Madia, performance, rinnovo del CCNL e i relativi fondi.

Leggete attentamente. È importante informarsi ed essere consapevoli per reagire efficacemente.

Il 24 marzo ci sarà l'assemblea dedicata alla discussione dei temi contenuti nella lettera e di altro ancora.

USB PI CNR

 

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Al Consiglio dei Presidenti degli Enti di Ricerca
ConPER

 

Egregi Presidenti,

Durante l’incontro che la delegazione USB PI ha avuto con il Ministro Zangrillo lo scorso venerdì 3 marzo, abbiamo posto con forza istanze e problematiche che avrebbero dovuto essere prioritarie: comparto, nuovi fondi per le carriere (aumento fondi “comma 310” per gli enti MUR e predisposizione di quelli non MUR), cancellazione delle performance, sono stati i punti centrali del nostro intervento.

Abbiamo registrato che, sulla vicenda dei fondi per ENEA, CREA, ISS, ISTAT, ISPRA, INAPP, ANPAL e INAIL Ricerca, il Ministro per la Pubblica Amministrazione aveva già avviato la verifica della parte economica delle misure di perequazione, con gli altri Ministri vigilanti.

Dopo il positivo incontro che USB aveva avuto due giorni prima, con il Ministro Pichetto Fratin, a cui avevamo proprio chiesto di intervenire anche presso il Ministro Zangrillo e dopo la riunione tenutasi al Ministero Agricoltura, è evidente che l’intervento di USB PI Ricerca è stato fondamentale per recuperare le gravi mancanze del contratto preliminare per la scuola, che non aveva avuto alcun esito nella legge di bilancio.

Ed è importante che sia chiaro che questi fondi, per altro già indirizzati dal Decreto di riparto MUR e dalle norme, per esempio, allo scorrimento delle graduatorie ex Art. 15, NIENTE HANNO A CHE FARE CON L’INQUADRAMENTO DEL NUOVO CONTRATTO E USB PI NON NE PERMETTERÀ UN UTILIZZO SCORRETTO, AVVIANDO, SE NECESSARIO, ANCHE AZIONI LEGALI. Il corretto inquadramento del personale della ricerca deve avvenire con l’attuale ordinamento, avendo ben chiaro che le risorse devono valorizzare il personale con gli strumenti ora disponibili, sicuramente migliori di quelli che verranno.

Alla luce dell’inizio di questo iter presso i ministeri vigilanti, È OGGETTIVO CHE I PRESIDENTI DEGLI ENTI "NON MUR" HANNO L’OBBLIGO DI OTTENERE FONDI PER TUTTO IL PERSONALE!
Da oggi, questa deve essere la vostra priorità, accompagnata dal vostro diretto ed immediato impegno presso il ministro vigilante, per la completa risoluzione della vicenda tramite la corretta determinazione della posizione giuridica ed economica del personale.

Questo, perché siamo alla vigilia della firma del CCNL scuola che sancirà, per la realtà italiana, un plateale e controproducente allontanamento dal Patto per la ricerca e l‘innovazione europea.

L’arretramento che questo contratto introdurrà nell’ordinamento, con il conseguente blocco delle carriere e l‘accentuato ritardo nelle dinamiche salariali, infatti produrrà immediati effetti negativi sul personale del comparto che spingeranno alla fuga dei cervelli, non solo nel senso di emigrazione dal paese, ma anche come assenza di partecipazione alle procedure di reclutamento.

Inoltre, l’abolizione dell‘art. 15 e delle progressioni art. 53 e 54, specie in termini economici e di mansione, quasi sicuramente, lascerà spazio a scorciatoie (già per la verità presenti ed operanti) in cui molti saranno felici di individuare procedure “meritocratiche”, che, negando diritti e cancellando aspettative, innescheranno sicuramente una “bomba sociale” che dovrete gestire senza averne gli strumenti.

Per questo vi scriviamo, sottolineando ora, quando ancora esiste un’ultima spiaggia, che è necessaria una vostra immediata iniziativa IN TUTTI GLI ENTI: vanno applicati, subito e in modo inclusivo, tutti gli attuali strumenti normativi (artt. 15, 53 e 54 CCNL e art.22 comma 15 “Madia”), eliminando sbarramenti, in particolare per l’articolo 15, e attuando gli scorrimenti totali delle graduatorie esistenti e di quelle in preparazione prima della firma definitiva del CCNL scuola.

Ad esempio, con 27 mln a disposizione, il CNR non può permettersi di non far passare tutti i III livelli al II, e lo stesso vale per gli altri enti (vedi tabella). Ma è anche chiaro che gli orrori visti nelle precedenti, recenti, selezioni non dovranno ripetersi. Invece, registriamo le dichiarazioni della Presidente Carrozza a Montelibretti, pochi giorni fa, che vanno nel solito senso negativo. Produrre graduatorie ‘corte’ e non inclusive produrrà lunghi contenziosi, con tutto il personale, in tutti i livelli. Contenzioso che potrebbe essere riconosciuto successivamente come danno erariale.

Inoltre, è importante che comprendiate che il 90% del personale di tutti i livelli, proprio per le prove documentali prodotte dalle vostre dirigenze, OPERANO CON MANSIONARIO SUPERIORE RISPETTO ALLE DECLARATORIE DEL DPR 171/1991. HANNO, QUINDI, NOTEVOLI PROBABILITÀ DI RECLAMARE UN INQUADRAMENTO SUPERIORE E I RELATIVI ARRETRATI!

Riteniamo che l’analisi che vi abbiamo presentato apra per voi un ulteriore riflessione. L’ordinamento che uscirà dal CCNL Scuola non è sostenibile e ci allontana dall’Europa.

Sottolineiamo allora la necessità di un comparto di contrattazione, che elimini le performance, che sindacati compiacenti stanno introducendo nella ricerca, non è più un’esigenza solo del personale, ma diviene vitale per la stessa flessibilità e risposta degli enti.

Come gestirete la fase in cui dovrete decurtare i salari di tecnici/amministrativi/ricercatori/tecnologi e questi cominceranno a chiedere la mobilità in massa? E la perdita di credibilità ed autorevolezza che deriverebbe da valutazioni obbligatoriamente negative, che ricadrà su tutto l’ente?

Proprio la vicenda contrattuale, che vi vede spettatori INERTI, e quella del comma 310, che vede i presidenti non MUR sconfitti sotto tutti i punti di vista, dovrebbero invece portarvi ad una profonda riflessione, basata sulla palese chiave di lettura che da tempo abbiamo indicato.

La ricerca sparisce se il personale continuerà a vedere solo pochi eletti far carriera sulla base di una ‘meritocrazia’ utile solo a chi guida in quel momento e che sarà cancellata subito da chi lo sostituirà. Se non vi è chiaro, guardate il tasso di abbandono nei concorsi degli ultimi anni, osservate la continua emorragia di candidati. Non siamo più attrattivi, la favola del ricercatore è finita.

È chiaro che, senza gli interventi che chiediamo, la penalizzazione che il personale subirà sarà enorme, ma altrettanto dura lo sarà la nostra reazione come lavoratori della ricerca. E non potrà essere limitata al governo e ai sindacati complici che supportano l’annichilimento del comparto ricerca.

La carriera per personale che ha in media 20 anni di servizio in varie forme non è un optional ma una necessità. Su questa istanza costruiremo la nostra reazione. Sta a voi decidere da che parte stare e che situazione sociale gestire, sottolineando che a causa di una nuova e pesante precarizzazione siamo stati costretti a riaprire i termini della Madia nel milleproroghe, anche perché l’articolo 12 bis, strumento naturale per impedire la reiterazione dei contratti, non viene utilizzato nei vostri Enti.

In sostanza, le nostre richieste sono eque e chiare. Per gli Enti dove non sono presenti graduatorie da selezione riservata, chiediamo bandi subito per articolo 15, 53 e 54 e applicazione del massimo possibile di posizioni riservate agli interni per risolvere il sottoinquadramento. I bandi non devono prevedere soglie di esclusione. Per gli enti che, come INAF, hanno bandito l’articolo 15 con limitazioni, il bando va riformulato senza tali soglie. Per tutti gli Enti le graduatorie vanno utilizzate fino all’ultimo idoneo, anche quelle dell’articolo 22 di CNR e INAF, per consentire un passaggio di livello per TUTTO IL PERSONALE ed un inquadramento meno dannoso nel nuovo contratto. Vanno riaperte le procedure Madia.

La nostra richiesta al governo di integrare le risorse per l’articolo 310 per tutti gli enti, a partire da quelli non MUR, sarà reiterata e rinforzata, per completare assunzioni e avanzamenti di carriera.

Stiamo parlando di una forma di sopravvivenza necessaria e ‘meritata’, dopo anni di lavoro spesi per gli EPR.
Una necessità collettiva ed individuale. Perché NOI TUTTI SIAMO DI UN ALTRO LIVELLO, UN LIVELLO SUPERIORE!

Roma, 5 marzo 2023
USB PI Ricerca
Claudio Argentini

 

Legenda: i fondi già destinati dal comma 310 sono in nero. Quelli in rosso sono quelli che USB chiedeapplicare subito, per ridurre il danno del nuovo CCNL Scuola che ARAN e CGILCISLUILANIEFANPRI faranno ricadere a danno del personale della ricerca.