[USB] Milleproroghe: lettera ai ministri

Buongiorno,

per conoscenza vi giriamo la lettera inviata da USB ricerca al Presidente del Consiglio e ai ministeri vigilanti gli EPR.

La richiesta che facciamo è quella di votare gli emendamenti al milleproroghe che hanno come oggetto la ricerca e che crediamo possano alleviare delle sofferenze croniche del sistema ricerca o gettare le basi ai cambiamenti da noi auspicati. 
 

Cordiali saluti,

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Unione Sindacale di Base
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Al Presidente del Consiglio On. G. Meloni
Al Ministro dell’Università e Ricerca On. A. M. Bernini
Al Ministro della Pubblica Amministrazione Dr. A. Zangrillo
Al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali On. F. Lollobrigida
Al Ministro della Transizione Ecologica Dr. G. Picchetto Fratin
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Drssa M. E. Calderone
Al Ministro della Salute Prof. O. Schillaci

 

 

Oggetto: Sostegno per gli emendamenti dedicati alla Ricerca Pubblica nel Milleproroghe (Conversione Dl 198/2022, AS.452). Nuovo atto di indirizzo per la ricerca ed università nella contrattazione 2019-2021.

 

Presidente, Onorevoli ministri,

In questi giorni si sta chiudendo il contratto del comparto scuola. Lo denominiamo così perché di fatto dominato da quel particolare settore, che ha caratteristiche e numerosità estremamente diverse dalla ricerca pubblica, dall’università e AFAM. Lo dimostrano i recenti interventi del ministro Valditara, sia in termini economici che riguardo il nuovo atto di indirizzo. Invece, per gli altri settori l’atto di indirizzo ancora vigente e redatto dai Ministri Messa e Brunetta – se non saranno presi opportuni provvedimenti – determinerà effetti negativi sugli altri settori, a partire dagli Enti Pubblici di Ricerca, che quindi subiranno decisioni che Voi non avete preso, con ricadute che annulleranno definitivamente l’attrattività della ricerca italiana per i nostri giovani. Proprio per limitare questi aspetti abbiamo interessato On. Senatrici e Senatori con richieste che sono state riderminato in emendamenti al milleproroghe.

Il nuovo CCNL scuola cadrà sulla ricerca annullando un ordinamento che ha tuttora la sua razionalità, in un periodo in cui in Europa si discute del patto per la ricerca e l’innovazione, che contiene diversi punti che non possono essere trascurati nello sviluppo degli aspetti contrattuali, come invece si vede attualmente nelle bozze di contratto in discussione.

Per questo vi chiediamo un urgente atto di indirizzo che cancelli la previsione di cambiare l’ordinamento, che ora danneggerebbe il personale in servizio e quello che vi accederebbe con le attuali procedure di reclutamento, in particolare cancellando e riformando - in pejus - le modalità dei passaggi di carriera, applicando la valutazione delle performance di stampo amministrativo a un settore che già viene valutato tramite l’esame della progettualità e le risposte fornite ai decisori; arretrando la capacità di recupero salariale rispetto a valori che ora equivalgono a quelli tedeschi del 1980 e con questo azzerando la circolazione del personale di ricerca, non solo laureato.

E proprio sul recupero di attrattività per la Ricerca pubblica, USB crede che il Vostro ruolo non possa ridursi al solo rientro dall’estero di circa 300 ricercatori, così come raccontato dalla stampa.

Abbiamo predisposto alcune proposte emendative nell’iter di conversione in legge del DL 198/2022, “milleproroghe” che rappresentano le azioni che vi chiediamo di intraprendere per il rilancio del settore.
La costituzione di un comparto ad hoc per il triennio 2022 2024; il finanziamento perequativo degli enti “non MUR” rispetto a quanto previsto dal comma 310 della L.194/2021, come opportunamente modificato dal Ministro Bernini; la proroga di norme essenziali su precariato e carriere nonché delle graduatorie anche riservate del 2022; la sospensione della valutazione delle performance nelle modalità attuali.

Come potrete osservare nell’allegato, esse sono state fatte proprie da Senatrici e Senatori di maggioranza e di opposizione e a seguito del rispettivo iter in commissione, contiamo che verranno poste alla Vostra attenzione per il parere di accoglimento.

Onorevoli ministri, manca oggettivamente una governance degli EPR, e con questa lettera vi invitiamo a prenderne atto e ad agire con opportune contromisure.

Ci sono 27 mila lavoratori di uno dei settori di rilancio del Paese e dell’Europa che non chiedono contrattini arraffazzonati, ma un’applicazione organica di quanto già attualmente previsto dalle norme di settore e dalle raccomandazioni comunitarie. Siamo ben consci che su questo aspetto l'ARAN sta agendo su indicazioni - errate e dannose - del passato governo e proprio per questo Vi invitiamo ad operare, invece, per far sì che la fuga dei cervelli non solo sia superata ma che il personale rimasto in Italia, pur essendo estremamente competitivo anche all’estero, non rimanga ostaggio di norme che non avete determinato.

Come Organizzazione Sindacale, siamo certi che la firma del contratto che si sta profilando in questo “compartone” senza logica sarà detonante rispetto a situazioni già oggi in mobilitazione e ricadrà sul governo in maniera evidente.

Agite. Le misure che vi chiediamo di applicare tramite l’accoglimento degli emendamenti sono tutte nelle vostre possibilità e con benefici immediati.

Bloccate lo scempio del nostro settore con un nuovo atto di indirizzo che rimandi ad un nuovo comparto e ad una discussione compiuta.

USB mantiene lo stato di agitazione del personale della ricerca pubblica, organizzando e sostenendo le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli Enti di Ricerca nelle rivendicazioni qui esposte.

Roma, 24 gennaio 2023
Claudio Argentini X USB PI