Alla OS USB PI
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Roma
ricerca@usb.it
cnr@usb.it
Alla c.a. Dott. Claudio Argentini
claudio.argentini@iss.it
Oggetto: Riscontro lettera del 13.04.2025 relativa alle “Criticità nella Circolare n. 17/2025 sulle 40 ore “obbligatorie” di formazione”.
Pregiatissima OS UBS PI,
con riferimento alla nota ricevuta in data 13 aprile 2025 sulle supposte “Criticità nella Circolare n. 17/2025 sulle 40 ore obbligatorie di formazione”, è volontà dell’Amministrazione chiarire le posizioni relative ad alcune vostre interpretazioni del testo della nostra circolare n. 17/2025 (ed allegata direttiva UFW n. 72/2025) e della direttiva del Ministero per la Pubblica Amministrazione del 16.01.2025.
Nel rispetto del principio della trasparenza e collaborazione, si partecipa che da una lettura attenta della vostra nota appare necessario illustrare la ratio delle Direttive del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 23 marzo 2023 e del 16 gennaio 2025 nonché il funzionamento del Sistema per la gestione della Formazione del personale CNR e le attività svolte dall’Unità Formazione e Welfare (d’ora in poi UFW) in collaborazione con i referenti del Ministero per la Pubblica Amministrazione.
A tal fine, si partecipa quanto segue.
Una prima dovuta puntualizzazione riguarda il ruolo rivestito dal personale dell’Ente nella sua formazione. Secondo codesta OS, nella direttiva UFW “si evince che la responsabilità della formazione del personale sarebbe in capo al personale stesso”.
Nel documento prodotto da UFW, invece, ricalcando il contenuto della Direttiva Ministeriale del 16.01.2025 si legge che “il rafforzamento delle politiche di formazione passa attraverso il PIAO e gli altri atti di programmazione”. Infatti, nel CNR, la formazione del personale è da tempo il risultato di un complesso processo di analisi e pianificazione come codesta OS conferma laddove evidenzia che il CNR rileva i fabbisogni formativi che la dirigenza ritiene utili per il raggiungimento degli obiettivi di struttura ma non il fabbisogno individuale che il singolo dipendente dovrebbe esprimere.
Nella lettera di codesta OS si affronta, altresì, il tema della responsabilità dei dirigenti nella formazione del personale e in particolare nella costruzione di piani individualizzati della formazione che dovrebbero essere concordati da ciascuna/o dipendente con il/la propria/o dirigente.
Su questo aspetto preme sottolineare che, nel corso di uno dei numerosi confronti tenutosi tra UFW ed il Dirigente dell’Ufficio per l’innovazione amministrativa, la formazione e lo sviluppo delle competenze del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il sistema per la gestione della formazione applicato presso il CNR, costruito su esigenze di struttura e non su esigenze individuali, è stato valutato in modo estremamente positivo, soprattutto per un Ente che presenta nel proprio organico un così elevato numero di unità di personale. La costruzione di circa 10.000 piani individualizzati della formazione priverebbe completamente la formazione del suo significato strategico per lo sviluppo economico, sociale e soprattutto per la promozione di nuove conoscenze.
Per quanto concerne i destinatari della formazione, nella lettera di codesta OS si afferma che “dalla Direttiva di UFW si nota che la formazione erogata sia in gran parte rivolta al personale amministrativo e in alcuni casi tecnico” e si sottolinea che “è del tutto evidente come i ricercatori e i tecnologi abbiano bisogno di strumenti di formazione ben diversi, molto più specializzati per cui difficilmente sono reperibili corsi”, argomento che viene ulteriormente ripreso più volte.
In particolare, dopo avere ribadito a lungo la specificità della formazione del personale di ricerca, nella lettera si afferma che “l’amministrazione (e non un responsabile scientifico) dovrebbe identificare piattaforme alternative a cui il personale non amministrativo possa attingere e, in mancanza di tali alternative, identificare delle risorse economiche per garantire il diritto del personale a un’adeguata formazione, sostenendo gli eventuali costi di iscrizione e missione”.
Il vigente Disciplinare in materia di formazione per il personale dipendente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente nel 2014, prevede che l’UFW programmi esclusivamente la formazione obbligatoria e trasversale (per ovvie ragioni di competenza), rivolta prevalentemente a profili tecnici e amministrativi (ma non solo), e finanzi la formazione scientifica attribuendo alla rete dei fondi per la sua realizzazione, compatibilmente con l’ammontare delle risorse disponibili in bilancio.
Nella lettera di codesta OS si afferma, altresì, che “l’estensione dell’obbligo delle 40 ore di formazione ai ricercatori e tecnologi sembra quindi non tener conto della specificità del lavoro dei ricercatori e dei tecnologi”.
È evidente che non sono state prese in considerazione quelle parti della Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione nelle quali si riporta, per esempio, l’obbligatorietà della formazione anche per i docenti di ruolo e per i professionisti sanitari, né quelle in cui si chiarisce che “il conseguimento dei target del PNRR in termini di personale pubblico formato costituisce una responsabilità collettiva di tutte le amministrazioni”. Il concetto è rafforzato ulteriormente ove la stessa Direttiva Ministeriale stabilisce un’uguaglianza di significato tra necessaria e obbligatoria riferita alla formazione di tutto il personale delle istituzioni pubbliche, indipendentemente dal loro profilo.
Tuttavia, riconoscendo il ruolo strategico dei ricercatori e tecnologi del nostro Ente, l’UFW ha avviato dal 2023 un proficuo confronto con il competente Ufficio del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al quale si sono più volte rappresentate le specificità già note, descritte nella lettera di codesta OS, e si è concordato che nella formazione del personale di ricerca si possano riconoscere e quindi rendicontare anche la partecipazione a congressi, convegni, conferenze, seminari e workshop, tutte attività che coinvolgono costantemente i ricercatori e tecnologi del nostro Ente.
Infine, si rileva come nella lettera di codesta OS non si prenda in esame la maggior parte del testo della Direttiva Ministeriale omettendo, in questo modo, temi particolarmente rilevanti per tutte le pubbliche amministrazioni, come ad esempio, il valore pubblico e l’importanza attribuita in generale al concetto di competenza, attività nelle quali il CNR è da tempo impegnato.
IL DIRETTORE GENERALE
Giuseppe Colpani
GIUSEPPE
COLPANI
07.05.2025
13:21:04
GMT+02:00