[USB] Sciopero 26 Maggio 2023

USB PI Ricerca (ricerca.usb.it)

 

ABBASSARE LE ARMI, ALZARE GLI STIPENDI E I FONDI DELLA RICERCA!
LA RICERCA PUBBLICA IN SCIOPERO IL 26 MAGGIO

 

I motivi per scioperare sono chiari. L'idra dalle 7 teste (ARAN/Enti e le sei sigle sindacali della scuola) sta per produrre, con il CCNL, il peggior contratto e ordinamento possibile. con la firma definitiva, entro settembre, infatti:

  • Saranno cancellati gli art. 15, 53 e 54.
  • I passaggi d’area, che divideranno gli attuali livelli III-II-I, gli operatori dai collaboratori e questi dai funzionari potranno essere effettuati solo con un concorso pubblico in cui anche il dipendente con pochi giorni di servizio avrà gli stessi diritti alla riserva del personale anziano e con professionalità elevata.
  • Anche le parti fisse del salario, come l’indennità di ente mensile o l’indennità di oneri specifici, saranno conservate alla quota attuale solo se si otterrà il massimo nella valutazione delle performance, che, come noto, sono di assoluto stampo ministeriale.
  • I livelli VI e V amministrativo, V e IV CTER e i funzionari rischiano di essere inquadrati discrezionalmente in aree diverse e, nel caso degli enti che hanno salario accessorio superiore, fino al doppio in quelli dove USB ha più del 25% di rappresentatività, potrebbero dare luogo a corposi assegni ad personam, riassorbibili per tutta la vita lavorativa.

Già ora, nella vita di tutti i giorni, l’idra sta anticipando, nei vari Enti, questi effetti negativi. Perché, di fatto, le selezioni riservate art. 15 che prevedono bocciature (è il caso delle soglie del 60% poste all’INAF e al CNR), non sono che un anticipo delle future selezioni per i passaggi di area. Perché il fatto che gli Enti vigilati dal MUR, che hanno già lo strumento finanziario del comma 310, nel silenzio dei sindacati “rappresentativi”, non vogliano utilizzare lo scorrimento totale delle graduatorie art. 53 e 54 esistenti, non è che la prova delle manovre che i suddetti intendono mettere in atto per salvare, tramite lo strumento delle elevate professionalità previste nel nuovo CCNL, i propri clientes, in particolare al CNR, all’ISPRA e all’ISTAT, dove sono bloccati anche gli scorrimenti art. 22 senza alcuna reazione. Il quadro si completa con le mancate stabilizzazioni nonostante USB abbia “resuscitato” nel 2023 l’art. 20 commi 1 e 2 della legge “Madia” e ci sia una procedura d’infrazione in atto.

Nel frattempo, non sembrano in vista gli stanziamenti “comma 310” per gli enti non MUR e per di più il CREA e l’ANPAL sono alla soglia del commissariamento o della soppressione, senza paracadute per il personale.

In questo contesto, la parte sindacale dell’idra tenta di sminuire il valore e le potenzialità di quello che dovrebbe essere invece lo strumento principe di ogni lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, cioè lo sciopero. E allora, al nocivo borbottio di chi non indice scioperi, di fatto per favorire la (finta) controparte, rispondiamo proprio con l’indizione e la partecipazione allo sciopero del 26 maggio, quale chiara manifestazione del contrasto a queste politiche.

Sembrerebbe già troppo, invece il quadro va completato dai temi generali, come il mancato recupero dell’inflazione e l’uso di ingenti risorse sottratte dalla fiscalità per la corsa alla ricostruzione massiccia di arsenali militari.

I governi Draghi e Meloni hanno posto le basi del definitivo azzeramento di sanità, scuola e ricerca pubblica, anche attraverso il taglio delle già poche tasse (meno del 20% del gettito fiscale) pagate da imprese e (im-)prenditori.

Noi siamo certi che ci siano i fondi - per esempio, quelli da togliere alle armi o a chi non paga le tasse - per pretendere salari alla tedesca, rivalutati sulla base del tasso di inflazione.

Noi siamo certi che questo governo di destra vada affrontato a muso duro, perché è violento e prepotente.

Noi siamo certi che se tutto questo passerà senza contrasto, saremo noi a pagarlo; noi e la ricerca che amiamo.

Una giornata di sciopero ci costa, in media, 80€, che restano comunque nelle casse degli Enti. Questo sacrificio individuale, si confronta alle incalcolabili perdite collettive a cui il nostro settore, e ciascuno di noi che in esso opera, andrà incontro nei prossimi anni, in particolare con un contratto come quello che si sta prospettando.

Solo USB contrasta queste politiche e questo CCNL; Solo USB sciopera su questi temi.

Pensateci. Perché noi, a differenza loro, siamo capaci di farlo.

Sciopero generale contro questo governo e le politiche anti-ricerca pubblica, intera giornata del 26 maggio 2023.

Le manifestazioni collegate allo sciopero sono su base regionale. I delegati USB vi indicheranno le modalità di adesione allo sciopero e gli appuntamenti per scendere in piazza.

USB PI Ricerca

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