Valutazione ANVUR / Appello della UIL-RUA al Presidente Nicolais

NECESSARIA L’INIZIATIVA DEL PRESIDENTE DEL CNR PER RECUPERARE RITARDI ED APPORTARE I NECESSARI  CORRETTIVI !

La scarsa considerazione del tema “valutazione”, dei suoi sviluppi istituzionali e gestionali - dal varo ufficiale dell’ ANVUR alla emanazione del bando VQR 2004-2010, alle scadenze, oramai prossime, del suo espletamento - trova una sola giustificazione:
la stasi organizzativa, per non dire la paralisi, nella quale la “riforma” degli EPR e gli avvicendamenti ai vertici hanno condotto, in particolare, il Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Non è accettabile, ora, che a pagare le conseguenze di questi ritardi - di cui sono palese espressione le insufficienze del bando di cui sopra - siano gli Enti Pubblici di Ricerca ed i loro ricercatori.
Noi restiamo convinti che non possa esistere un vero “Sistema della Ricerca” che punti alla qualità, al funzionamento e potenziamento delle strutture, alla finalizzazione economica, sociale e tecnologica della produzione scientifica, alla valorizzazione delle risorse umane, senza un adeguato e partecipato sistema di valutazione!
Nessuno, però, potrà costringerci ad accettare come validi i meccanismi e le impostazioni del sistema di valutazione adottato dall’ ANVUR - in particolare per giustificare la sua attuale ragione burocratica di essere - che sembrano ignorare la realtà di enti come il CNR, INFN, INGV etc. e più in generale la peculiarità della ricerca pubblica extra-universitaria, la sua interdisciplinarieta’, le sue modalità di organizzazione e di funzionamento.
Fin dall’ autunno scorso, riprendendo le critiche che avevamo già espresso all’ allora Ministro Mussi, affermammo, con chiarezza, che l’ Agenzia, pur con i correttivi apportati, nasceva male: pletoricità di organizzazione, alti costi burocratici, mancata chiarezza nel ruolo, modalità e finalità vere della valutazione, polarizzazione sull’ accademia dei vari organismi interni, aree disciplinari formulate sul modello dipartimentale e del CUN, GEV (Gruppi Esperti di Valutazione) letteralmente monopolizzati da competenze accademiche (dei 450 esperti mobilitati soltanto 3 (tre) risultano essere del CNR, 1 dell’ Enea, 1 dell’ INFN, i rimanenti pressoché tutti espressione di strutture universitarie (sic!).
Struttura ed attività dell’ ANVUR riflettevano, fin sul nascere, tanto espliciti “influssi” quanto inaccettabili “omissioni” (la mancata valutazione della ricerca privata industriale) e, soprattutto, erano prive del necessario collegamento con gli altri due indispensabili corollari - la “programmazione” e l’ “autonomia” - che sono stati, e restano ancora, gli appuntamenti mancati del pur lungo ciclo di “riforme” iniziato con la costituzione del Murst, nel lontano 1989.
Oggi il sistema di valutazione “MIUR/ANVUR” si connota non solo per la evidente carenza del modello complessivo, ma ancor più, come un meccanismo che:

  • mentre potrebbe risultare pressoché ininfluente rispetto alla correzione dell’ autoreferenzialità accademica nega a priori la possibilità di riconoscimento e valorizzazione della specificità del prodotto scientifico degli EPR;
  • verrà utilizzato,innanzitutto, per tagliare ulteriormente i fondi ordinari degli EPR a guida Miur (già fortemente decurtati nel tempo ed in sede di PNR) anziché per premiare, con la qualità produttiva di strutture e sistemi con risorse realmente aggiuntive;
  • sostiene, anziché ostacolare, la forzosa ed impropria separazione tra ricercatori-tecnologi e personale tecnico-amministrativo, tra personale di ruolo e personale non strutturato, innescando una artificiosa e pericolosa commistione tra valutazione di sistema e valutazione individuale, e confusione e sovrapposizione con molteplici meccanismi (OIV, Legge 150, salario accessorio e cosiddetta “performance”), distinguendo impropriamente tra attività scientifiche e quelle organizzativo-programmatiche e gestionali in sistemi che invece funzionano in maniera integrata e considerando solo ai fini della “capacità formativa” l’apporto scientifico del personale non strutturato (precari, borsisti, assegnisti etc.), essenziale per quantità e qualità.
     

Più in particolare i meccanismi e criteri del VQR 2004-2010:

  • trascurano e penalizzano la ricerca tipicamente interdisciplinare rendendo critica la collocazione nelle attuali 14 griglie di attività e produzioni come quelle ad es. in campo ambientale, energetico, ict, infrastrutture etc.;
  • non favoriscono la partecipazione attiva dei ricercatori e della comunità scientifica degli EPR alla fissazione,  adozione e reale applicabilità delle metodologie (peer review e/o analisi bibliometrica etc.) atte a cogliere la reale portata innovativa delle produzioni degli Enti e dei singoli ricercatori nei diversi ambiti operativi; non motivano il  personale, anzi disincentivano le sinergie, ed innescano una dannosa concorrenzialità e competitività negli istituti  e nei laboratori ed all’interno di gruppi di ricercatori in particolare operanti sul medesimo prodotto e nella stessa struttura;
  • non conferiscono il dovuto spazio alla variegata gamma delle attività realmente svolte negli EPR e non precisano, con rigore e chiarezza, il diverso peso dei singoli elementi e parametri di valutazione (pubblicazioni, impact factor,  articoli, monografie, citazioni, rapporti,progetti etc.);
  • indeboliscono ulteriormente la condizione di quanti operano nelle strutture più svantaggiate in termini di dotazioni infrastrutturali, strumentali, logistiche e professionali.
     

Alla prof.ssa Maria Cristina Messa, e per suo conto all’allora Presidente/Ministro Profumo, in data 24 novembre 2011 la UIL - RUA aveva già esternato le sue vive preoccupazioni per le caratteristiche del bando. Preoccupazioni  confermate nel comunicato del 19 aprile u.s. contenente anche alcuni suggerimenti provenienti dalle strutture e dai ricercatori dell’ Ente.
La UIL-RUA invita, pertanto, il Presidente del CNR a sviluppare una propria iniziativa per indurre i vertici ANVUR ad un confronto finalizzato all’ introduzione di immediati correttivi - già nelle modalità di raccolta dei dati di  produzione, oltre che nell’ adozione di più ppropriati criteri di valutazione - indispensabili alla piena valorizzazione della qualità, diffusamente elevata, della produzione scientifica delle strutture del CNR, degli Enti di Ricerca e del loro personale.
Il sindacato, i ricercatori e tecnologi del CNR e degli EPR sono pronti a partecipare per fornire il loro costruttivo apporto.
23 aprile 2012
LA SEGRETERIA NAZIONALE UIL-RUA