Comunicato Usi/RdB-Ricerca del 19 febbraio 2009
Ccnl, all'Aran tutti dicono di voler firmare al più presto,
ma intanto la chiusura slitta (forse) alla prossima settimana
Ancora nulla di fatto per la chiusura della trattativa relativa al rinnovo del 1° biennio (2006-2007) del contratto della ricerca scaduto da più di 3 anni.
Tutto lasciava intendere che ieri pomeriggio sarebbe stata scritta la parola fine sulla sconcertante vicenda che, non ci stancheremo mai di ripetere, poteva chiudersi un anno fa, alla vigilia delle elezioni politiche.
Che la firma fosse imminente, era anche confermato dalla decisione dell'Aran di aprire questa mattina la trattativa per il rinnovo del 2° biennio (2008-2009) che prevede un un incremento medio pro-capite di circa 87 euro mensili (79 euro circa per l'Enea), prestabilito dallo scandaloso accordo Governo-Cisl-Uil del 30 ottobre scorso.
L'apertura è avvenuta in un clima surreale, visto che quasi tutte le delegazioni presenti (a tavolo unico, questa volta) hanno ribadito la necessità di giungere prima alla sottoscrizione dell'accordo relativo al 1° biennio.
Questa richiesta è stata ribadita con forza dalla delegazione Usi/RdB (unico sindacato ad aver sollecitato la chiusura lo scorso anno) alla quale nel pomeriggio di ieri è stata consegnata dall'Aran quello che potrebbe essere il testo definitivo dell'accordo 2006-2007 che contiene, in sintesi, le seguenti previsioni:
1) aumenti medi mensili lordi di circa 110 euro per i tecnici/amministrativi, circa 185 per i ricercatori/tecnologi e circa 135 per il personale Enea;
2) istituzione della terza progressione economica per il personale apicale tecnico/amministrativo;
3) riduzione della anzianità di servizio per le progressioni di livello a 3 anni per gli amministrativi e a 4 per i tecnici;
4) una procedura concorsuale interna per l'accesso al profilo superiore tecnico/amministrativo fino al IV livello, prescindendo dal titolo di studio richiesto dal dpr 171/91.
Nessuna disposizione, invece, per il riconoscimento delle anzianità maturate con i contratti a tempo determinato, mentre è prevista la possibilità di incrementare il buono pasto a 10 euro con fondi che, però, dovranno essere attinti dalle risorse integrative. Che già spettano ai lavoratori!
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