Comunicato UIL - PA Emilia Romagna "FRA LA GENTE E NON SULLE POLTRONE!"

Care Colleghe e Colleghi,

la UILPA-Universita',Ricerca,Afam è in fermento perchè non accetta l'atteggiamento di inerzia, se non di condivisione, che la confederazione UIL sembra avere nei confronti del Governo.Non siamo d'accordo con la campagna denigratoria del Pubblico impiego, non siamo d'accordo con Brunetta e le sue leggi. Il perchè lo illustriamo, seppure non esaustivamente, in una lettera aperta che trovate qui di seguito.Nei Congressi UIL di Sede e Regionali che si stanno svolgendo in questo periodo, spontaneamente sono state sollecitate ed approvate mozioni a questo proposito.Anche in Emilia Romagna è successo. Troverete sotto riportata la nostra "lettera aperta".  Già in precedenza abbiamo trasmesso la mozione approvata dal nostro congresso regionale.Un caro saluto a tutti.LA SEGRETERIA REGIONALE EMILIA-ROMAGNA UILPA-UR AFAM--------SCENDETE DALLE POLTRONE E VENITE FRA LA GENTE DEI CUI DESTINI TRATTATE.Lettera aperta alla Confederazione UILLa militanza nella UIL è apprezzabile, perché si svolge in un ambiente che non caldeggia iscrizione a questo o quel partito e che riunisce in modo laico cittadini liberi di pensare con la propria testa in virtù delle proprie esperienze e convinzioni, ma sempre in un’ottica corale e sociale.E’ su questi presupposti fondamentali che la UIL PA Università Ricerca AFAM dell'Emilia-Romagna valuta negativamente il fatto che la Confederazione UIL non abbia assunto una palese posizione critica nei confronti del decreto legislativo di riforma della pubblica amministrazione concepito dal ministro Brunetta e non abbia prontamente smentito le notizie che davano la UIL sostanzialmente favorevole.Senza opposizioni pregiudiziali e senza consensi obbligatori, abbiamo esaminato i contenuti del decreto ed è impossibile condividerne i contenuti per chiunque abbia una sensibilità sindacale o quantomeno CREDA nei principi di equità.In esso è sancito un arretramento della vita lavorativa dei Pubblici Dipendenti e della Tutela Sindacale conquistata in anni di lotta e di cui la legge 300 del 1970 (Statuto dei Lavoratori) è fonte basilare.In particolare, del decreto, si rimarca che:1)    annulla la Contrattazione Integrativa nei principi e di fatto perchéquesta si svolgerà entro termini temporali prestabiliti, scaduti i quali,le amministrazioni sono libere di agire autonomamente;2)    fissa a priori i contingenti di Personale contrattualizzato chepossono accedere al salario accessorio, considerando residuale l’apportocollettivo; infatti, una percentuale di Personale che va dal 20 al 30percento NON percepirà il salario accessorio, indipendentemente da uneventuale demerito;3)    non ci sono risorse aggiuntive per questa arbitraria e assurdadistribuzione di salario accessorio, ma sono utilizzate quelle da anniesistenti: per cui, una parte di Personale, avrà una diminuzione netta econsistente dello stipendio che attualmente percepisce (si tralascianoconsiderazioni di carattere sociale, perché è ovvio il disagio chedovranno subire molte famiglie);4)    le progressioni economiche e di carriera sono praticamenteannullate, perché non sovvenzionate ed effettuate in una percentuale nonsuperiore al 50 per cento delle assunzioni ed inoltre sono legate aperformances decise unilateralmente dalle amministrazioni, fornendo cosìulteriori occasioni di clientelismo e nepotismo;5)    il numero dei comparti della pubblica amministrazione sono ridotti a4, di cui uno dedicato alla sanità: questo significa che situazionilavorative palesemente ed estremamente diverse si vedranno accomunate inistituti contrattuali carenti di specificità;6)    non vi sono distinzioni ponderate nemmeno sulle diverse situazionilavorative e le diversissime strutture che contraddistinguono l’ambientedella Ricerca e dell'Università. E’ noto che il Personalecontrattualizzato del nostro comparto appartiene a diversissime areeprofessionali: vi sono tecnici di varia estrazione (biologia, chimica,meccanica, sanitaria, informatica, ecc), amministrativi, bibliotecari.Nell'università, in particolare, solo una parte di questi collaborano conla dirigenza amministrativa contrattualizzata; gli altri sono diretti dadocenti universitari (personale non contrattualizzato) per i quali laprevista decurtazione del salario accessorio che Brunetta rivolge aidirigenti che non applicano il suo decreto, non è possibile.7)    Brunetta istituisce un costosissimo nucleo di valutazione nazionaledimenticando per un momento (guarda caso...)il risparmio che si prefiggedi ottenere.La generalizzata demonizzazione subita dai Pubblici Dipendenti è chiaramente costruita ad arte per indurre la pubblica opinione a trovare un capro espiatorio per le dispersioni di denaro pubblico. Le inique risoluzioni trovate da Brunetta sono in realtà lo smantellamento di una pubblica amministrazione che non funziona perché NON SI VUOLE che funzioni.Questo decreto interviene dopo l’incongruente provvedimento che costringe il Dipendente dello Stato a dover “comprare” il diritto di restare A CASA PER ACCERTATA MALATTIA consegnando in tal caso parte significativa del proprio salario  e che lo obbliga spesso ad usufruire delle ferie perchè un'assenza, ad esempio di 5 giorni, comporta una ritenuta di un centinaio di euro.Nel nostro futuro si addensano nubi di privatizzazione che, prossimamente, è molto probabile venga sbandierata quale unica e vera soluzione.Sono così colpiti i più deboli: quei lavoratori che nessuno ha diretto efficacemente, che sono stati merce di scambio politico e che ora vengono trattati indecorosamente da chi non avrebbe nemmeno il diritto di farlo,ovvero:-         coloro che utilizzano con grande esuberanza i mezzi e glistrumenti di cui lo Stato dispone;-         coloro che si deliberano all’unanimità aumenti di stipendiod’oro, che si aggiudicano una lauta pensione dopo pochi anni di mandato,che hanno agevolazioni spropositate;-         coloro che hanno aumenti automatici di stipendio, chearrotondano con consulenze strapagate, che sono il miglior ufficio dicollocamento per parenti ed affini;-         coloro che rimangono impuniti anche quando sono dichiaraticolpevoli di reati legati alla loro attività, che passano da un incaricoPUBBLICO all’altro con remunerazioni sempre più alte;-         coloro che si offrono al maggior offerente e ne diventano servi.Capiamo che “non va di moda” schierarsi controcorrente, ma riteniamo che il Sindacato debba dialogare con la gente illustrando la realtà dei fatti e prendendo posizione a prescindere dal COLORE del governo di turno.Per tutto questo chiediamo alla nostra Confederazione di prendere le difese del Personale tutto che ancora crede in un Sindacato con la esse maiuscola.Un sindacato dei cittadini e non dei sudditi.UILPA Università,Ricerca,AfamSegreteria Regionale Emilia-RomagnaBologna, 19 ottobre 2009