CNR - Estratto verbale CSG - statuto

Vi segnalo che il Consiglio Scientifico Generale nella riunione del 10 gennaio u.s. si è espresso sulla vicenda statutaria.
Si trasmette in allegato l'estratto del verbale relativo alla riunione
stessa.
Con i migliori saluti
Luciano Maiani

Stralcio del resoconto della LV^ Riunione del Consiglio Scientifico Generale tenutasi
in Roma, il 10 gennaio 2011
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La Seduta viene sospesa per l'elaborazione di un documento che esprima le considerazioni dello stesso CSG sulle osservazioni e conseguenti modifiche proposte dal MIUR allo Statuto deliberato dal CDA il 9 agosto 2010.

Dopo la sospensione, alle ore 14.30, riprende la seduta plenaria per esaminare il seguente testo, che, redatto dal Gruppo di Lavoro composto da alcuni dei Consiglieri presenti, fa parte integrante del presente verbale e lo  sottopone alla votazione.
Il Presidente si astiene.

Considerazioni del Consiglio Scientifico Generale al Consiglio di Amministrazione sulle modifiche richieste dal MIUR (lettera del 7/10/2010) e sulle bozze di statuto successive.

1. Il Consiglio Scientifico Generale (CSG) aveva già espresso parere negativo all'impostazione dello Statuto poi adottato dal CDA ad agosto 2010, giudicato poco innovativo, perché orientato a regolamentare e a conservare piuttosto la struttura esistente con un'organizzazione largamente verticistica, e non adeguato a sviluppare una struttura a dimensione Europea. Il CSG aveva auspicato che L'Ente fosse dotato di uno Statuto basato su tre principi irrinunciabili: autonomia dell'Ente; rappresentanza dei ricercatori; separazione dei ruoli strategico, esecutivo, gestionale.
Ancor più il CSG non può che valutare negativamente i testi in elaborazione redatti a valle delle osservazioni ricevute dal MIUR in ottobre, ed in particolare la versione proposta dagli esperti nel CDA del 15/12.
Il CSG segnala tre punti particolarmente critici:
- le forti limitazioni introdotte all'autonomia scientifica dell'Ente;
- D'Assenza nel CDA di un rappresentante della comunità scientifica interna;
- la concentrazione di tutto il potere gestionale (amministrativo e scientifico) nel Direttore
Generale.
Il CSG intende manifestare la sua più seria preoccupazione per le conseguenze che tali modifiche comporterebbero per il funzionamento dell'Ente. Il CSG ravvisa infatti che le modifiche suggerite siano orientate a garantire in via  prioritaria al Governo lo stretto controllo sulle attività di ricerca dell'Ente e a subordinarne l'autonomia attraverso una mera gestione amministrativa, mortificando le capacità immaginative dell'Ente e compromettendone le potenzialità creative.
2. In particolare la decisione di imporre la nomina, in prima istanza, del Direttore generale introduce una novità nell'universo della ricerca pubblica italiana che desta perplessità e seri dubbi sulla validità giuridica della disposizione stessa. L'applicazione al solo CNR di questa misura introduce un precedente che discrimina sostanzialmente il CNR nei confronti degli altri Enti Pubblici di Ricerca.
Le modifiche richieste incidono sulla struttura del CdA, dal quale scompare la rappresentanza della Comunità Scientifica interna, e sulla organizzazione del governo delI'Ente. La figura e il ruolo del Presidente vengono sostanzialmente svuotati a vantaggio del ruolo del Direttore Generale, al quale viene attribuito, attraverso i poteri di spesa e di acquisizione dell'entrate degli Istituti, il sostanziale potere di controllo e gestione del governo non solo amministrativo ma anche strategico-scientifico delI'Ente. L'introduzione, in ultima analisi, di una forma bipolare di
“governance” rischia di essere dannosa al buon funzionamento di tutta la struttura e di condurre il CNR alla paralisi.
Questa scelta lede gravemente I' autonomia dell'Ente in quanto gli artt. 9 e 33 della Costituzione sanciscono che gli Enti e le Istituzioni pubbliche nazionali di ricerca a carattere non strumentale devono avere autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, e si diano ordinamenti autonomi, nel rispetto delle loro finalità istituzionali, con propri regolamenti.
3. Il CSG evidenzia che in una prospettiva di globalizzazione anche giuridica della ricerca, l'applicazione e l'interpretazione delle norme di settore devono essere svolte in modo costituzionalmente orientato al rispetto dei principi generali dell'ordinamento internazionale e comunitario, in coerenza con i principi della Carta europea dei ricercatori, allegata alla raccomandazione della Commissione europea 11 marzo 2005 n. 251, nell'ottica propria di un
ordinamento multilivello.
4. Il CSG intende sottolineare il pericolo che un Ente come il CNR, finora indipendente e autonomo per un diritto riconosciuto dalla Costituzione, unico e solo Ente italiano d'importante reputazione internazionale, in grado di figurare al 12° posto nella classifica (stilata dalla Commissione Europea nel contesto del VII Programma Quadro) dei primi cinquanta Enti pubblici e privati e Istituzioni di ricerca europei, venga trasformato in una struttura non più competitiva. Il CSG ribadisce la sua preoccupazione, anche per il futuro del Paese, ritenendo che l'indebolimento del CNR possa, in una fase di contenuta crescita economica, costituire un grave errore politico e strategico, suscettibile di minare la credibilità del nostro sistema ricerca e privare il Paese d'importanti risorse.
Il CSG ribadisce pertanto tre principi irrinunciabili affinché l'Ente mantenga la competitività a livello internazionale: autonomia dell'Ente; rappresentanza dei ricercatori, separazione dei ruoli strategico, esecutivo, gestionale.

Il Consiglio Scientifico Generale approva il documento all'unanimità e chiede al Presidente di
trasmetterlo alla prima seduta utile del Consiglio di Amministrazione, che si terrà il prossimo
12 gennaio.

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