Statuto CNR - Cmunicato unitario (FLC CGIL - UIL RUA - FIR CISL)Roma, 12 gennaio 2011

Cari colleghi,

in allegato troverete la nota che la FLC CGIL, la FIR-CISL e la UIL-RUA hanno inviato al CdA che si riunisce oggi alle 14,15 con all’OdG:
ESAME E APPROVAZIONE DELLO STATUTO DEL CNR
Le tre OO.SS. hanno più volte espresso il dissenso rispetto alle posizioni assunte dal CdA sullo Statuto, nella stessa direzione è il CSG con il documento prodotto e inviato oggi dal Presidente al personale.
Oggi parallelamente alla seduta del CdA è stata convocata un’Assemblea del Personale presso la sede centrale.
Saluti, Tino

 

 


 

  Roma, 12 gennaio 2011
Prot. 9/2011 - flc cgil - RR/fs-ab
Prof. Luciano Maiani
Presidente CNR
presidenza@cnr.it
Consiglio di Amministrazione Integrato
segreteriacda @ cnr.it
Consiglio Scientifico Generale
segreteria.cda@cnr.it
Dr. Fabrizio Tuzi
Direttore Generale CNR
direttoregenerale@cnr.it
Personale CNR

 

La FLC CGIL, la FIR-CISL e la UIL-RUA hanno già espresso più volte, anche con lettera al Ministro, preoccupazioni e perplessità sul testo di Statuto del CNR approvato dal CdA, integrato con i 5 esperti nominati dal MIUR, in data 9 agosto 2010. Peraltro le reiterate richieste d'incontro rivolte al Ministro, sia dalle OOSS sia dal CdA del CNR, per un confronto su un tema delicato quale la definizione dell'impianto normativo che regolerà il funzionamento del più grande Ente di Ricerca italiano, sono state completamente ignorate.
TraspFLC CGIL CISL FIR UIL RUA
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are - e ne prendiamo atto - una scarsa, se non inesistente sensibilità, non solo per la definizione di un impianto statutario condiviso nelle sue linee portanti, ma verso ogni forma di dialogo.
Oggi, 5 mesi dopo tale approvazione, dobbiamo prendere atto, inoltre, del persistere, di una situazione di estrema incertezza per quanto riguarda il contesto normativo in cui sta avvenendo tale riordino.
Infatti, nelle Osservazioni che il 7 ottobre 2010 il MIUR ha inviato al CNR, tra le più rilevanti vi è quella relativa al dubbio di legittimità di quanto previsto dall'Art. 7 dello Statuto, relativo alla composizione del CdA che, nel testo licenziato dal CNR, risulta composto da 7 componenti conformemente a quanto indicato dall`Art.9 del D.Lgs 213/09. Il ministero rilevava pero che tale articolo può risultare soggetto a quanto previsto ai sensi del1°Art. 6 comma 5 del D.Lgs. 78/10 (massimo di 5 componenti dei CdA degli Enti pubblici) e si riservava in tempi brevi di fornire la necessaria chiarificazione richiesta al MEF.
All'11 gennaio 2011 tale chiarificazione non risulta ancora disponibile.

Il prossimo 12 gennaio il CdA integrato si appresta quindi alla definitiva approvazione dello Statuto in un contesto normativo definito come incerto dallo stesso MIUR, con la possibile conseguenza (Art. 6 comma 5 D.Lgs. 78/10) che si possa, avvenuta la nomina del nuovo CdA, sostenere la nullità di tutti gli atti che esso compirà. Tale nullità potrebbe essere invocata sia nel permanere di una composizione a 7 che di una composizione a 5, perché nel caso di 5 componenti mancherebbe la corrispondenza con le direttive date dal Ministro nell'Art. 9 comma 1 del D.Lgs 213/09.
Le citate Osservazioni entrano anche nel merito dell'organizzazione dell'Ente, la cui autonomia è prevista dalla legge (L.168/89) e sancita dalla Costituzione (art.33). Emerge infatti anche la richiesta di introdurre nello Statuto, se pure in prima applicazione, la nomina del Direttore Generale da pa_rte del MIUR.
Sorgono, forti perplessità sulla legittimità e sulla costituzionalità di tale indicazione, fattispecie peraltro non espressamente prevista dal decreto di riordino.
In particolare ci preme sottolineare il palese contrasto con il dettato dei principi enunciati agli articoli 33 e 97 della Costituzione che, rispettivamente, sanciscono:
1. per le istituzioni di alta cultura il diritto a darsi ordinamenti autonomi, nei limiti stabiliti dalle
leggi dello Stato;
2. che i pubblici uffici siano organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione.
Il principio di separazione dei poteri, a garanzia dell`imparzialità delle amministrazioni dettata dalla Costituzione, e peraltro ripreso dal DLgs 165/2001 all'art. 15 comma 2, che prevede negli istituti pubblici di cui al sesto comma dell'articolo 33 della Costituzione, che le attribuzioni della dirigenza
amministrativa non si estendono alla gestione della ricerca e dell'insegnamento, e all'art. 4 comma 4, che prevede la netta distinzione tra compiti d°indirizzo e controllo, spettanti agli organi di governo, e gestionali e attuativi, quest'ultimi di competenza dei dirigenti.
Ancora, l`a.rt. 4 comma 1 lettera e), assegna agli organi di governo la competenza di nomine, designazioni ed atti analoghi attribuiti da specifiche disposizioni.
Pur se le fattispecie sopra descritte fossero limitate alla prima applicazione, nel merito della separazione delle funzioni permangono ulteriori dubbi. Se a livello di Statuto è previsto che il Direttore generale impartisca istruzioni e indirizzi operativi a tutte le strutture dell'Ente, non essendo univocamente definiti i limiti dell`indirizzo operativo, si può configurare una sovrapposizione con il potere d'indirizzo di esclusiva competenza degli organi di governo, ovvero del CdA. Ne conseguirebbero, quindi, per il Direttore generale, competenze che andrebbero ben oltre l'attuazione e la gestione di cui all'Art. 15
comma 2 e all°Art. 4 comma 4 del DLgs 165/2001 per esempio con 1'esclusivo potere di delega verso i Direttori di Istituto e di Dipartimento, sottomettendo di fatto l`indirizzo scientifico alla Dirigenza amministrativa, delegittimando la figura del Presidente e del CdA, introducendo un livello di
burocratizzazione del sistema tale da mettere a serio rischio l`operatività della rete rendendo il CNR un Ente strumentale al MIUR.
Tutto questo è aggravato dalla immotivata e non condivisibile richiesta di definizione del numero massimo di Dipartimenti da parte del MIUR.
All'incertezza normativa si aggiunge anche un quadro di incertezza finanziaria.
Come rilevato dalla 7 Commissione permanente del Senato in sede di approvazione del Decreto di riparto dell`FFO per il 2010 (in data 14/12/2010), il MIUR ha dato seguito alla ripartizione dei fondi per il 2010 solo nel mese di Dicembre 2010 e in assenza di qualsiasi approvazione di un aggiornato PNR (l`ultimo approvato in schema risale al triennio 2005-2007). Per quanto riguarda il 2011, a seguito degli obiettivi di risparmio finanziario posti dal MEF, l`unico dato certo relativamente alle risorse finanziarie sembra essere la nota del 10 dicembre u.s., con la quale si comunica una riduzione del 13% rispetto alla
futura dotazione ordinaria e una dotazione ordinaria 2012 soggetta ad ulteriori e non precisate modifiche.

La assoluta mancanza di chiarezza sulla reale disponibilità finanziaria e tale da rendere impossibile qualsiasi programmazione anche di breve/medio termine, in totale contrasto con l`Art. 5 comma 1 del D.L. gs 213/09 che prevede addirittura l'elaborazione di un programma strategico decennale.
In tale contesto di grande confusione risultano ancora più rilevanti le osservazioni già formulate dalle scriventi OOSS, con particolare riferimento alla norma statutaria che mira a contenere la spesa per il personale a tempo determinato e indeterminato al 75% del FFO; al mancato rispetto dei principi della
Ca_rta Europea dei Ricercatori e alla non condivisibile, in quanto ritenuta anche incostituzionale, limitazione a 10 anni dei vari rapporti di lavoro instaurati con l'Ente nonché la limitazione dello strumento del tenure track al solo profilo di ricercatore.
Di fronte a questo quadro di estrema confusione normativa, programmatica ed economica risultano ancora più rilevanti sia le osservazioni già formulate dalle scriventi OOSS a proposito del testo dello Statuto approvato il 9 agosto u.s. che le osservazioni formulate sulla nota inviata dal MIUR il 7 ottobre,
con particolare riferimento alla norma statutaria che mira a contenere la spesa per il personale a tempo determinato e indeterminato al 75% del FFO (dall'attuale 85%), tra l'altro in assoluta controtendenza rispetto all°Agenda di Lisbona, e rendendo impossibile, date le già scarse risorse scientifiche, proseguire nell'opera di sviluppo e promozione della ricerca italiana a livello nazionale e internazionale.
L'Italia dei Saperi e della Tecnologia Avanzata si potenzia aumentando il carattere multidisciplinare delle attività di ricerca come valore strategico per la crescita culturale del Paese, garantendo la sua presenza su tutto il territorio nazionale, creando una gestione della ricerca veloce e non burocratizzata che permetta di rispondere in tempi brevi alle richieste di innovazione. Il nuovo Statuto e i relativi Regolamenti dovrebbero esaltare e valorizzare queste caratteristiche per permettere al CNR e all'Italia di mantenere il ruolo che ha nel panorama scientifico internazionale.
Non si comprendono quindi le ragioni di una potenziale penalizzazione dell`Ente che porterà come effetti la rottura dei circuiti virtuosi esistenti all`interno del CNR che finora hanno generato le prestigiose posizioni dell'Italia nel mondo come punto di riferimento essenziale nei Saperi e nella Tecnologia.
Condividendo in pieno quanto il Presidente della Repubblica ha più volte affermato relativamente alla necessità di rafforzare il ruolo della Ricerca, non solo a parole ma anche con i fatti, chiediamo che si possa giungere a una definizione e approvazione dello Statuto del CNR nel rispetto di una autonomia
dell'Ente che sia al servizio del bene e dello sviluppo del Paese.
Le OOSS chiedono, pertanto, che i deliberati assunti in merito allo Statuto avvengano nel rispetto della normativa vigente, riservandosi tutte le necessarie azioni nelle sedi opportune, qualora il deliberato del CNR assumesse connotazioni differenti.

FLC CGIL
f.to Rosa Ruscitti
FIR CISL
f.to Marcello Leoni
UIL URA
f.to Americo Maresci

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