FIR CISL - CNR: COMUNICATO DEL 20 novembre 2012


Emanata il 16 novembre 2012 e inviata ai Direttori/Dirigenti di Unità Organiche e Strutture del CNR, la Circolare n. 33 del 2012 prot. 0070328 fornisce indicazioni operative in merito alla formulazione del Piano di Gestione preliminare per il triennio 2013-2015.
Nel Comunicato del 8.11.2012, sulla base dell’informativa resa dal Direttore generale nell’incontro del 29 ottobre u.s. in merito all’impostazione del Piano Triennale 2013-2015, ne avevamo anticipato, tra l’altro, il contenuto maggiormente significativo.
(http://www.fircisl.it/images/CNR_Comunicato_2012_11_08.pdf)
Riportiamo testualmente il passaggio che annunciava l’introduzione di una contribuzione sui contratti attivi: ” Il Direttore generale ha annunciato, inoltre, che sul fronte delle entrate sarà chiesto agli Istituti un contributo per il funzionamento dell’Ente, nel suo complesso, in forma di over-head sui progetti e sui contratti attivi “.
Contestualmente la FIR CISL invitava l’Amministrazione a una opportuna regolamentazione dell’eventuale applicazione di over-head “improntata alla massima trasparenza, tenuto conto che già in gran parte degli Istituti vengono applicati over-head per il pagamento di utenze e servizi”. Venivano altresì evidenziati i rischi che una tale operazione avrebbe potuto comportare: “un progressivo e generalizzato minore impegno verso l’acquisizione di fondi esterni, antitetico agli obiettivi strategici di networking, internazionalizzione e apertura verso il produttivo”.
Nel successivo incontro con i Direttori del 16 novembre u.s. sono stati presentati in maggiore dettaglio il Piano Triennale 2013-2015 e le principali linee programmatiche per il 2013, anche alla luce delle annunciate difficoltà di bilancio che per l’esercizio 2013 impongono al CNR di colmare un buco di 80 Milioni di Euro, dei quali è previsto il recupero rispettivamente di 62 M€ da risparmi di gestione e di 18 M€ dalla contribuzione della rete.
Preso atto dell’operatività del contributo, in forma di taglio lineare, sulle risorse esterne acquisite abbiamo registrato tutte le perplessità e le rimostranze espresse dalla rete scientifica.
Nel condividerne e sostenerne le ragioni, rimarchiamo che l’iniziativa non sarebbe “digerita” facilmente, nei termini indicati, dal singolo Ricercatore magari già penalizzato nella valutazione, specie se opera preferenzialmente per acquisire risorse piuttosto che per pubblicare. E’ inoltre prevedibile, con un risparmio immediato del 15%, l’attrezzarsi per appoggiare progetti e attività esterne, nel contesto di collaborazioni scientifiche riscontrabili, al di fuori dell’Ente. Tale approccio, di per sé abbastanza semplice da attuare e quasi impossibile da contrastare, potrebbe peraltro tradursi nel tempo in un crollo delle entrate da attività esterne.
Prendiamo quindi atto della rettifica del Direttore generale, che in una nota emessa in data odierna precisa “che il contributo del 15% sulle fonti esterne era indicato solo come riferimento provvisorio (a cui avrebbero fatto seguito le opportune compensazioni), in attesa di rilasciare un applicativo che permetta di inserire tutti i dettagli dei progetti finanziati, indispensabile per applicare il contributo, in misura massima del 15%, esclusivamente sui costi di personale a tempo indeterminato, al netto del cofinanziamento e di eventuali trasferimenti ad altri soggetti”.
La disponibilità a rivedere la dimensione e le modalità del contributo, nonché la ricerca di soluzioni alternative volte a diminuire al minimo il peso del contributo sulle attività di ricerca, sarà oggetto di una nuova circolare che sarà emanata nei prossimi giorni. Il Direttore generale ha assicurato inoltre la disponibilità a un nuovo incontro con i Direttori alle ore 15 del 28 novembre p.v.
Ci sono tuttavia aspetti sui quali non possiamo esimerci dal rendere la nostra opinione.
Ci riferiamo, ad esempio, al problema dei passivi nei bilanci delle Aree della Ricerca, conseguenti al mancato versamento degli importi dovuti per le utenze dalle strutture ospiti, che inciderebbero sul bilancio del CNR per un importo complessivo da noi stimato in circa 10 M€, nella speranza di alcuni che prima o poi le passività siano appianate dall’Amministrazione centrale.
Non si comprendono le ragioni dell’assenza di un’azione interna volta al recupero di tali crediti, che altrimenti potrebbero ricadere sugli over-head pagati dai Ricercatori, nonché all’accertamento di eventuali responsabilità individuali.
Riguardo alla razionalizzazione delle strutture amministrative, alcune potrebbero trovare spazio nei servizi comuni delle Aree della Ricerca, peraltro ancora tutti da costruire sul piano regolamentare e normativo.
E’ di tutta evidenza che prima di dare corso a qualsivoglia prelievo sui contratti attivi sia da avviarsi una spending-review interna, volta a eliminare spese che l’esperienza del passatoci insegna non sempre siano state indifferibili (consulenze, finanziamento di attività esterne, attività di agenzia, ...), che vada quindi oltre il condivisibile progetto di
qualificazione della spesa attraverso la centralizzazione dei contratti per la fornitura di utenze e servizi.
Infine, ci preme puntualizzare che le difficoltà di bilancio non debbano in alcun modo rappresentare un pretesto per non procedere al rinnovo dei contratti a tempo determinato in scadenza né, tantomeno, per non dare corso alle assunzioni e alle applicazioni contrattuali programmate.
Roma, 20 novembre 2012
p. La Segreteria nazionale
Marcello Leoni