FLC CGIL - Statuto CNR, il duo Gelmini-Tremonti al lavoro contro la ricerca pubblica

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

12/01/2011

Tagli economici, potere assoluto del Direttore Generale (non a caso nominato direttamente dal ministro) e svilimento del ruolo del personale, privato di qualunque strumento di partecipazione al governo dell’Ente, sono i capisaldi della controriforma contenuta nella proposta del nuovo statuto del CNR.

L’obiettivo è la riduzione delle risorse, dell’autonomia e della capacità di crescita del principale Ente Pubblico di Ricerca del nostro paese. Dopo l’università prosegue l’azione devastatrice del duo Tremonti-Gelmini.

Ma ciò che è peggio, è che tale riforma avviene in un quadro normativo di riferimento a dir poco contraddittorio!

Infatti, a tutt’oggi, resta irrisolto il nodo sulla composizione del futuro Consiglio di amministrazione dell’Ente per la sovrapposizione di due normative  in conflitto tra di loro sul numero dei membri una che lo prevede di composto da 7, e l’altra da 5.

Al 10 gennaio, né il Ministero dell’istruzione della ricerca e dell’università né il MEF quello dell’economia hanno dato una risposta a tale contraddizione nonostante il quesito posto da oltre 5 mesi. Sarebbe stato necessario un intervento legislativo per fare chiarezza ma la fretta di approvare questo statuto, che di fatto commissaria il Cnr, ha prevalso su tutto.

Il paradosso è che, permanendo questa incertezza sulla composizione,  la nomina di un nuovo CdA rischia di essere del tutto inutile in quanto ogni suo atto potrebbe essere dichiarato nullo.

L’inconsistenza e l’inadeguatezza degli atti compiuti a livello governativo e ministeriale nel fornire un appropriato contesto normativo alle presunte riforme non si limita a questo. Si registra anche nella vicenda dell’accorpamento al CNR dell’istituto deputato allo studio dell’architettura navale (INSEAN) disposto dalla manovra economica di luglio. Ancora oggi mancano i decreti attuativi che dovrebbero consentire il trasferimento delle funzioni, con grave danno per le attività di ricerca che di fatto sono paralizzate.

Per ora l’unico atto certo di questo Governo verso il CNR è la riduzione del 13% rispetto alla già scarsissima dotazione finanziaria dell’Ente appena sufficiente a pagare gli stipendi.

L’accoppiata Gelmini-Tremonti sta distruggendo il CNR, il maggior Ente di ricerca italiano e con esso la ricerca pubblica in Italia.

Non è così che si aiuta il Paese a risollevarsi dalla crisi. La FLC CGIL si opporrà a questo demenziale disegno.

Commenti

Tino Renda

Cari colleghi,
ieri pomeriggio si è tenuta la seduta del CdA con all'OdG l'approvazione in via definitiva dello Statuto.
Le tre SS.OO. hanno chiesto ed ottenuto di essere sentite dal CdA al quale è stato ripresentato il documento unitario inviato ieri, ribadendo le posizioni del personale e del CSG.
Di fronte al muro sollevato dal CdA e rispetto alle osservazioni di modifica allo statuto, l'unico risultato è stato quello di aver fatto slittare per motivi di tempo la seduta ad oggi (ore10.00).
Il punto principale posto in essere è legato alla riduzione del 13%  delle risorse del FFO (fondo ordinario) per il 2011.
Tale dato si innesta con la norma statutaria che prevede di giungere a un costo del personale a tempo determinato e indeterminato non superiore al 75% delle risorse concesse dal MIUR, ciò si traduce al CNR in una significativa e veloce riduzione del suo personale (il cui peso sulle risorse MIUR 2010, non ridotte, è oggi dell'82% circa).

In termini più vicini ai nostri interessi:

Nessun turnover

Nessuna contrattazione salariale (che si somma al blocco di Brunetta dei nostri stipendi per tre anni)

Nessuna prospettiva futura per il personale precario

Progressiva trasformazione dei contratti a termine in contratti via via meno onerosi

Riduzione progressiva delle attività di ricerca dell'Ente.

Altro punto cardine  è rappresentato dalle indicazioni del Ministro sulla riduzione dei componenti il CdA a 5 membri e, tenuto conto che non è stata data indicazione sulla composizione dei componenti, c'è da temere per il componente rappresentante della comunità scientifica interna mentre resterebbero i rappresentanti di Confindustria e CRUI, il Presidente e gli altri due membri di nomina ministeriale.

Viva!! la Carta Europea dei Ricercatori richiamata nel D.Lgs 213/09

Sulla questione relativa alla nomina e ai poteri del DG sembra che il CdA prenda atto che le leggi attuali renderebbero illegittima la posizione del Ministro con la quale il CdA non si trova in accordo.
E' stato chiesto al Presidente di posticipare, almeno di una settimana, la riunione del CdA di domani,  dando seguito a possibili modifiche di questo punto.
La realtà dei fatti resta quella per cui il CdA non può modificare lo Statuto approvato ad agosto, ma solo accogliere o meno le osservazioni del MIUR del 7 ottobre.