Situazione abbonamenti risorse bibliografiche centralizzate

Cari colleghi,
oggi abbiamo avuto conferma che la Biblioteca Centrale ha ricevuto la copertura finanziaria per rinnovare tutti i contratti annuali alle risorse bibliografiche. Parliamo di contratti di editori di primario interesse per la nostra Area di ricerca, quali American Chemical Soc., American Physical Soc., IEEE, Nature e Science.
Anche il contratto con l'editore Elsevier, che è il piu' oneroso, potra' essere rinnovato a breve.

Crediamo che sia la lettera aperta al Presidente e al CdA inviata dalla Commissione Biblioteca dell'Area di Bologna, che le tante altre manifestazioni e lettere di supporto che sono state inviate alla dirigenza del CNR, non siano state inutili.

Cordiali saluti,
Silvana Mangiaracina
per la Commissione Biblioteca

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Dopo la Svezia, anche la Germania rompe il contratto Elsevier

https://www.nature.com/articles/d41586-018-05754-1?utm_source=briefing-dy&utm_medium=email&utm_campaign=briefing&utm_content=20180719

Il fallimento della trattativa tra Elsevier e le università tedesche, segue di qualche settimana quello con le università svedesi.

L'accordo è fallito sulla richiesta che tutte le pubblicazioni degli autori appartenenti alle istituzioni svedesi e tedesche sarebbero dovute diventare subito Open Access. I costi di pubblicazione Open Access sarebbero stati gia' coperti dal contratto.
Inoltre, i tedeschi hanno preteso che i dati economici della trattativa, qualora conclusa, diventassero pubblici (e non riservati, come avviene adesso in tutti i contratti, dove c'è una clausola di riservatezza).

In questo momento, si calcola che 200 università tedesche siano state "staccate" da Elsevier. Esse potranno pero' ricevere gli articoli mancanti dalle altre istituzioni tedesche il cui contratto con l'editore non è ancora scaduto, attraverso il servizio inter-bibliotecario di document delivery.

Anche i ricercatori hanno una grande responsabilità: se le sottomissioni di articoli a riviste di Elsevier dovessero crollare, certamente l'editore sarebbe costretto a riconsiderare le proprie posizioni.

Cordiali saluti,
Silvana Mangiaracina