Che Succede Lunedi?

Care Colleghe, Cari Colleghi, Gentili Direttori di Istituto, Gentili Direttori di Dipartimento, Gentili Dirigenti dell'Amministrazione Centrale, Gentili Responsabili di unità, Cari componenti dei CDI, Cari componenti eletti nei Consigli Scientifici di Dipartimento e nei Comitati di Area, Gentili rappresentanti delle OoSs, vi invio la presente con preghiera di diffusione e discussione  a, e con,  tutto il personale.

Che succede lunedì? Da un lato vi è una scadenza degli organi statutari fissata per legge al 31 gennaio, dall’altra un’altra norma che prevede una proroga (in condizioni normali) di 45 giorni. Quale sarà applicata?

Il MUR, su precisa richiesta del DG, ha così risposto: “…. si conferma, pertanto, il valore de facto interruttivo delle proroghe disposte dalle disposizioni di legge qui in argomento, con la conseguente decorrenza, a partire dal 1° gennaio 2021, dei termini della c.d. prorogatio, ai sensi del comma 1 dell’art. 3 del D.L. 293/1994”.

In sostanza, secondo il MUR, gli organi statutari decadono 45 giorni dopo il 31 gennaio 2020, cioè il 14 febbraio. Che succederà il 14 febbraio? Vedremo. Anche perchè la situazione politica generale sembra ingarbugliarsi!

Da lunedì, quindi, saremo in regime di proroga. È, comunque, opportuno essere prudenti, ed affrontare solo le questioni (davvero) ordinarie evitando di incidere su iniziative che lo stesso Cda ha definito strategiche.

La vicenda che stiamo vivendo è davvero spiacevole e diventa paradossale se pensiamo da un lato al dovere disatteso del Ministero vigilante che non decide, e non comunica le motivazioni della sua “non decisione”, dall'altro il richiamo al dovere al quale sono invitati alcuni Istituti ed esplicitato nelle note inviate dall'Ufficio Bilancio in conseguenza della Circolare n. 23/2020”, con particolare riferimento ai c.d. Residui Incerti e Dubbi. I residui derivanti, in particolare, dai mancati pagamenti di amministrazioni pubbliche, iscritti in bilancio e soggetti, ad esempio, a contenzioso

Chiedo al DG, considerando la situazione attuale, di intervenire cercando una soluzione che salvaguardi l’Ente (in particolare riguardo ai riflessi finanziari e di bilancio dei contenziosi con, o mancati pagamenti di, soggetti finanziatori), ma che, nel contempo, consenta agli Istituti interessati di mantenere la piena operatività.

Piccola Riflessione

Il CNR, e più in generale la Ricerca Pubblica, non può dipendere dalla (scarsa) stabilità della politica e dalla sua debolezza. È evidente, soprattutto in questo periodo, come un percorso deciso e veloce verso forme più evidenti di autonomia (penso alla elezione del Presidente ad esempio) sia ormai urgente.

Come è urgente un nuovo “patto” con il nostro Ministero vigilante e soprattutto con la Direzione generale di riferimento, chiedendo che le persone alle quali è affidato quell'incarico comprendano come il CNR non è un luogo da gestire secondo criteri meramente ragionieristici, con regolamenti di salvaguardia contabile, ma è altro, tutt’altro.  Inoltre è importante ricordare a quella Direzione Generale, e me ne farò carico, che il Ministero è al servizio del CNR e degli altri enti di ricerca vigilati, non il contrario.

È un momento complicato che, personalmente, vivo come una prolungata, distante, irritante mancanza di rispetto per il più grande Ente di Ricerca del Paese che, se fossi guidato da retropensieri e dalla cultura del sospetto, penserei non totalmente casuale (considerati gli emendamenti sul Mare e le ventilate e ripetute ipotesi di commissariamento).

A ciò si aggiunga una mancanza di confronto sui temi di NexGeneration.Eu, tra i quali la creazione di “campioni nazionali di R&S”, in particolare:


  • Centro Nazionale per l’intelligenza artificiale (l’Istituto avrà sede a Torino),
  • Centro Nazionale di Alta Tecnologia ambiente ed energia,
  • Centro Nazionale di Alta Tecnologia quantum computing,
  • Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l'Idrogeno,
  • Centro Nazionale di Alta Tecnologia per il Biofarma,
  • Centro Nazionale Agri-Tech (il Polo Agri-Tech avrà sede a Napoli),
  • Centro Nazionale Fintech, (il Polo avrà sede a Milano).

Cosa saranno questi centri, che personalità giuridica avranno, come, e se, saranno coinvolti gli EPR?. Certo un CNR senza governo stabile può incidere poco sulla creazione di questi Centri. Eppure sono argomenti nei quali “i campioni siamo (anche) noi”. Occorre iniziare immediatamente una discussione sul PNRR negli Istituti, nei CdI, che trovi una rispettosa sintesi nei Dipartimenti. In questo l'azione di sensibilizzazione dei Consiglieri Scientifici di Dipartimento, in particolare gli eletti, è fondamentale.

Il rischio, qualora non avessimo una discussione e non proponessimo un posizionamento, potrebbe essere un drenaggio di risorse dell'Ente, già tentato con l'Istituto del Mare e delle Scienze Polari e “distrattamente sfuggito” a quel Ministero Vigilante che, sempre distratto, dimentica di rinnovare i vertici dell'Ente, sorvolando su una richiesta specifica inoltrata dai Direttori di Istituto, ma che si ricorda sempre di farci pressioni per l'approvazione del RACF. E il problema non può essere la crisi di governo, non può e non deve, considerando che la crisi è iniziata solo pochi giorni fa.

Per questo è assolutamente necessaria una ampia, trasparente comunicazione da parte, in particolare, dei Dipartimenti, a tutto il personale, circa le iniziative in atto. Ad esempio: c’è una strategia per “aggredire” il PNRR? Se si, chi l’ha decisa? Si è coinvolto nella decisione gli Istituti ed il personale e/o come si intende coinvolgerli?, la strategia implica utilizzo di persone, Laboratori ed Immobili dell’Ente?.

Nessuno si senta offeso. Non è mia intenzione violare le prerogative di alcuno, ma ritengo che la difesa dell’Ente passi attraverso il massimo coinvolgimento di tutti, secondo il proprio ruolo, nelle decisioni.

È il momento del massimo impegno di tutti noi, nessuno escluso. Ripropongo la necessità di riprendere in mano l'idea di un Manifesto per il CNR,lo dico in particolare ai CDI, partendo dal lavoro che molti di voi hanno già fatto e dai documenti prodotti.

Un caro saluto

Nicola Fantini

PS

In A: ho inserito gli indirizzi generici dei CdI che me li hanno inviati, in CCN gli indirizzi nominativi dei membri dei CDI che mi hanno inviato comunicazioni. Ho ricevuto una prima risposta dall'ufficio reti per creazione lista ufficiale CDI, Nel frattempo i CDI che volessero farlo, possono inviarmi i loro riferimenti (meglio se generici)